Due operazioni strategiche da €5,5 miliardi che ridisegnano il perimetro industriale di Iveco, orchestrate in stretta collaborazione con il governo italiano, sotto l’egida delle misure golden‑power.
Iveco e il governo italiano hanno coordinato in modo ravvicinato la vendita del comparto truck & bus a Tata Motors (€3,8 mld) e quella della divisione difesa (IDV) con Leonardo (€1,7 mld), secondo fonti citate da Reuters.
Il governo ha condotto una review preliminare alle trattative ufficiali, segno che l’amministrazione Meloni potrebbe non impostare vincoli eccessivi, pur mantenendo la facoltà di esercitare poteri speciali (golden power) su asset ritenuti strategici.
Aspetti economico-finanziari e valutazioni aziendali
La combinazione delle due operazioni totalizza un valore enterprise di circa €5,5 mld. In particolare, Tata ha offerto €14,10 per azione per i veicoli commerciali Iveco (€3,8 mld), mentre Leonardo acquisisce l’IDV per €1,7 mld, inclusi debiti.
Iveco distribuirà ai soci un dividendo straordinario stimato tra €5,50 e €6,00 per azione, legato alla vendita della divisione difesa, prima del completamento dell’OPA di Tata.
Implicazioni per Exor e gli azionisti
Exor, holding dell’Agnelli, detiene il 27,1 % del capitale con il 43,1 % dei diritti di voto. Ha già irrevocabilmente impegnato il suo pacchetto nell’offerta a Tata, garantendo il via libera al processo di delisting della società.
Rischio politico‑industriale e golden power
L’operazione difesa è stata strutturata appositamente per mantenere IDV in mani italiane, in risposta alla pressione esercitata da Roma che considera il settore militare una “linea rossa” della politica industriale.
Il governo ha dichiarato di sostenere investimenti esteri di qualità, ma seguirà con attenzione gli sviluppi finali per tutelare occupazione, asset strategici e l’intera filiera produttiva nazionale.
Dimensione industriale, tecnologica e pianificazione sul medio-lungo periodo
Nel 2024 Iveco ha realizzato il 74 % dei ricavi in Europa e l’11 % in Sud America, mercati in cui Tata non era presente. L’acquisizione consente alla multinazionale indiana di inserirsi in nuovi mercati e beneficiare delle competenze di powertrain e mobilità elettrica di FPT Industrial, parte del gruppo Iveco.
La nuova entità globale – con vendite combinate previste per oltre 540.000 veicoli e >€22 mld di ricavi – disporrà di un footprint suddiviso: Europa ~50 %, India ~35 %, Americhe ~15 %.
Tata ha mostrato in passato un trend di rafforzamento occupazionale in acquisizioni come Daewoo CV (2004) e Jaguar Land Rover (2008), rassicurando sui potenziali effetti occupazionali in Italia e all’estero.
Visione geopolitica e strategia di lungo termine
La scelta di stringere accordi con Tata e Leonardo riflette una duplice traiettoria strategica:
- apertura selettiva verso investimenti esterni di scala globale per il settore civile, mantenendo il parlamento della difesa sotto controllo nazionale
- consolidamento tecnologico e industriale in Europa attraverso Leonardo che rafforza la propria leadership nel land‑systems, in vista dei programmi futuri di carro europeo con KNDS e l’espansione di LRMV.
Aspetti giuridico‑normativi e tempistiche di closing
Entrambe le operazioni sono soggette all’approvazione regolamentare e passaggio sotto revisione golden‑power. Il completamento è previsto entro il primo trimestre del 2026 per la vendita difesa (31 marzo 2026) e il secondo trimestre del 2026 per l’OPA di Tata, con eventuale spin‑off automatico se la scissione difesa non avviene entro il termine previsto.
Prospettive tecnologiche e innovazione
L’integrazione FPT Industrial con la piattaforma tecnologica Tata permetterà di accelerare la transizione a veicoli commerciali elettrificati. Leonardo, integrando IDV, potenzia il proprio pacchetto tecnologico per veicoli corazzati quali Centauro II, Astra e i futuri programmi IMBT/A2CS, con capacità di esportazione e partnership in Europa.