Italia sulla Luna: Thales Alenia Space e ASI svilupperanno il primo avamposto abitabile del programma Artemis

| 26/07/2025
Italia sulla Luna: Thales Alenia Space e ASI svilupperanno il primo avamposto abitabile del programma Artemis

Il modulo multifunzionale, primo habitat umano permanente sulla superficie lunare, sarà lanciato nel 2033: una svolta strategica per l’industria aerospaziale europea e per la presenza umana nello spazio profondo.

Il gruppo italo-francese Thales Alenia Space (TAS), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha firmato un contratto per sviluppare il primo modulo abitativo umano permanente sulla superficie lunare. Il progetto si inserisce nel programma Artemis, guidato dalla NASA, che mira a stabilire una presenza sostenibile sulla Luna come passo intermedio verso le future missioni su Marte.

Il modulo, denominato Multi-Purpose Habitation Module (MPH), rappresenta uno degli elementi architetturali chiave dell’intero ecosistema lunare Artemis. Il lancio è previsto dal Kennedy Space Center nel 2033.

Una visione industriale strategica per il ruolo dell’Italia nello spazio

Il presidente di ASI, Teodoro Valente, ha descritto l’iniziativa come parte di una visione di lungo periodo attraverso cui l’Italia si è ritagliata un ruolo di primo piano nella nuova corsa allo spazio. Il modulo sarà progettato per fornire un ambiente sicuro, confortevole e multifunzionale per gli astronauti, in grado di operare anche in modalità automatica, senza equipaggio umano a bordo.

L’accordo, della durata di due anni, prevede TAS come prime contractor e coinvolge anche ALTEC, società controllata congiuntamente da TAS e ASI, insieme a un consorzio di industrie italiane.

Specifiche tecniche e innovazione sotto condizioni estreme

L’MPH sarà costruito per resistere alle condizioni ambientali estreme della superficie lunare: radiazioni cosmiche elevate, gravità ridotta, escursioni termiche estreme e polvere lunare altamente abrasiva. Il modulo avrà una vita operativa minima di 10 anni e sarà compatibile con gli altri elementi infrastrutturali del programma Artemis.

Tra le tecnologie in fase di sviluppo figurano sistemi avanzati di mobilità e orientamento, moduli di supporto vitale autonomi, infrastrutture interne flessibili per esperimenti scientifici e interoperabilità con robot e veicoli lunari.

Impatto economico e geopolitico per il settore aerospaziale italiano

Il contratto rappresenta un passo cruciale per l’industria italiana, che consolida la sua leadership nell’ambito della costruzione di moduli pressurizzati per l’esplorazione spaziale. Thales Alenia Space ha già fornito numerosi moduli per la Stazione Spaziale Internazionale e l’MPH rafforza il suo posizionamento come fornitore strategico per la NASA e le agenzie spaziali globali.

Dal punto di vista geopolitico, l’Italia si conferma come uno dei partner europei più attivi e strategici nei consorzi internazionali spaziali, contribuendo a definire gli standard tecnologici per le future missioni di colonizzazione lunare e marziana.

Artemis come piattaforma di diplomazia spaziale multilaterale

Il programma Artemis ha assunto una dimensione sempre più internazionale, con la partecipazione di oltre 30 Paesi e decine di aziende private, tra cui SpaceX, Boeing, Lockheed Martin, Airbus Defence and Space. L’accordo firmato da ASI e TAS consolida il ruolo dell’Europa come attore attivo nella diplomazia spaziale multilaterale e nella costruzione di una governance comune per l’utilizzo sostenibile delle risorse lunari.

Verso una nuova politica industriale spaziale

La realizzazione del modulo MPH si inserisce perfettamente nelle direttrici della Space Economy europea, sempre più orientata alla creazione di valore tecnologico e produttivo sul territorio nazionale. La filiera industriale italiana coinvolta contribuirà allo sviluppo di componenti meccatroniche, materiali compositi, elettronica avanzata, sistemi di gestione ambientale e sicurezza strutturale.

Questa dinamica rafforza le sinergie tra politica industriale, strategia scientifica e investimenti pubblici ad alto impatto tecnologico, con potenziali ricadute anche in ambito civile, medico e ambientale.

Lo spazio come leva di innovazione e sovranità tecnologica

Con questo contratto, l’Italia non partecipa solo a una missione spaziale, ma entra nella fase strategica dell’esplorazione umana permanente fuori dalla Terra. Il modulo lunare di TAS e ASI rappresenta un salto di scala nella capacità nazionale di produrre infrastrutture per l’accesso allo spazio profondo.

La vera sfida, nei prossimi anni, sarà trasformare questa leadership in un ecosistema competitivo e autosufficiente, in grado di attrarre investimenti, generare occupazione ad alta specializzazione e contribuire attivamente alla definizione di nuove regole globali per lo sfruttamento responsabile dello spazio extra-atmosferico.

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