Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato una legge storica che istituisce un regime normativo per le criptovalute ancorate al dollaro, note come stablecoin.
Il provvedimento, denominato GENIUS Act (Guidelines for Electronic Nationally Issued United States Stablecoins), rappresenta una svolta cruciale nella legittimazione del settore crypto e mira a trasformare i token digitali in strumenti affidabili per i pagamenti quotidiani e la movimentazione di denaro.
Iter legislativo e contesto politico
La legge ha ottenuto una solida maggioranza bipartisan: 308 voti favorevoli alla Camera, con il sostegno di quasi la metà dei democratici e della maggior parte dei repubblicani, dopo essere stata precedentemente approvata anche al Senato. Il consenso riflette l’evoluzione della percezione politica nei confronti del settore, da territorio sperimentale ad asset strategico per la leadership tecnologica e finanziaria degli Stati Uniti.
Le misure previste dal GENIUS Act
La normativa impone che le stablecoin siano completamente coperte da asset liquidi, come dollari statunitensi o titoli del Tesoro a breve termine. Inoltre, le entità emittenti dovranno pubblicare mensilmente la composizione delle riserve, rispettare obblighi di trasparenza e adottare politiche di conformità normativa. L’obiettivo è duplice: stabilizzare la fiducia del pubblico e prevenire rischi sistemici.
Implicazioni economiche e prospettive di mercato
Secondo le stime della banca Standard Chartered, il mercato delle stablecoin, attualmente valutato oltre 260 miliardi di dollari, potrebbe superare i 2.000 miliardi entro il 2028 grazie alla nuova legge. Il Dipartimento del Tesoro ha evidenziato che il provvedimento rafforzerà il ruolo del dollaro come valuta di riserva globale, estendendo l’accesso all’economia statunitense e aumentando la domanda di Treasury bill.
Posizionamento strategico degli Stati Uniti nel contesto globale
La mossa legislativa si inserisce in una visione più ampia di ridefinizione del ruolo degli Stati Uniti nell’economia digitale. Dopo anni di incertezza regolatoria, Washington punta a diventare capitale globale del crypto-mercato. Il presidente Trump ha dichiarato che la legge è “un riconoscimento del lavoro pionieristico del settore” e ha ribadito l’impegno a rendere gli Stati Uniti leader nel campo delle risorse digitali.
Critiche e riserve sulla legge
Nonostante l’ampio consenso, non sono mancate le critiche. Transparency International ha denunciato la mancanza di disposizioni più rigide contro il riciclaggio di denaro e l’assenza di limiti per le big tech che potrebbero emettere le proprie stablecoin, rafforzando il loro potere economico. Alcuni osservatori temono anche che la normativa, pur avanzata, possa creare nuove zone grigie per attori esteri.
Impatto sui player finanziari e sugli asset di debito USA
Diversi istituti bancari statunitensi stanno valutando l’ingresso nel mercato delle stablecoin, in parte per ottenere nuovi canali di raccolta e in parte per fidelizzare i clienti digitali. Il vincolo normativo che lega i token a titoli del Tesoro potrebbe creare una nuova fonte di domanda per il debito pubblico USA, stabilizzandone ulteriormente il mercato.
Tra regolamentazione e ambizione geopolitica
Il GENIUS Act rappresenta un passaggio epocale nell’evoluzione del sistema finanziario statunitense. Se implementato con rigore e trasparenza, il nuovo quadro normativo potrebbe trasformare le stablecoin da strumenti speculativi a pilastri dell’infrastruttura finanziaria digitale. La sfida, ora, è bilanciare innovazione, sicurezza e supervisione in un contesto globale altamente competitivo.