La procura generale dello Stato del Texas indaga sulle pratiche commerciali di Mars e sull’uso continuato di coloranti artificiali, con implicazioni per salute pubblica, trasparenza e regolazione alimentare.
Il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha annunciato l’apertura di un’indagine ufficiale contro Mars Inc., il colosso alimentare noto per marchi globali come M&M’s e Skittles. L’indagine riguarda la presunta violazione del Texas Deceptive Trade Practices Act, in particolare in merito all’uso continuato di coloranti alimentari sintetici nelle sue linee di prodotti venduti negli Stati Uniti.
Paxton ha emesso una richiesta formale di documentazione (civil investigative demand) per ottenere dettagli sulle politiche di Mars in materia di ingredienti, marketing e dichiarazioni pubbliche a partire dal 2016, anno in cui l’azienda si era impegnata a eliminare completamente i coloranti artificiali.
Europa vs Stati Uniti: doppio standard nei processi di riformulazione
Secondo la procura texana, Mars avrebbe rimosso i coloranti “tossici” dai propri prodotti destinati al mercato europeo, in risposta alle normative comunitarie e alla crescente sensibilità dei consumatori. Tuttavia, la stessa operazione non sarebbe stata completata negli Stati Uniti, dove molti articoli continuano a contenere sostanze controverse come il Red 40 e il Yellow 5, vietate in alcuni Paesi UE.
Questa divergenza territoriale solleva interrogativi su possibili pratiche di segmentazione del rischio e disparità di trattamento dei consumatori tra mercati sviluppati.
Mars risponde: “Stiamo valutando alternative naturali”
In una dichiarazione ufficiale, Mars ha dichiarato di essere “attivamente impegnata nell’esplorare alternative naturali che soddisfino criteri scientifici di sicurezza, requisiti tecnici e preferenze dei consumatori”. L’azienda, con sede in Virginia, ha anche sottolineato che gli atteggiamenti dei consumatori verso gli additivi variano sensibilmente da regione a regione.
Il gruppo prevede di aumentare l’offerta di prodotti privi di coloranti artificiali nel prossimo futuro, ma non ha fornito una roadmap concreta o una data obiettivo per il completamento della transizione.
Il contesto politico e normativo: tra tutela della salute pubblica e pressione elettorale
L’iniziativa legale arriva in un contesto politicamente carico. Paxton, repubblicano e aspirante senatore per il 2026, ha già avviato altre indagini simili nel 2024 su cereali per bambini e dentifrici contenenti fluoro, parte di una strategia più ampia che punta a rafforzare la regolazione alimentare e cosmetica negli Stati Uniti.
Nel frattempo, aziende concorrenti come Nestlé, Hershey, General Mills e PepsiCo hanno già annunciato piani per eliminare i coloranti artificiali entro il 2028, adeguandosi alla crescente domanda di trasparenza e salubrità da parte dei consumatori.
Una questione di fiducia e innovazione nel settore alimentare
La questione dei coloranti sintetici tocca un punto nevralgico del rapporto tra industria, consumatori e istituzioni: la fiducia. Il tema va ben oltre il mero contenuto chimico, coinvolgendo la governance delle catene di fornitura, il ruolo dell’evidenza scientifica nella regolazione pubblica, e il peso della reputazione aziendale in un mercato globale sempre più attento alla salute.
Per Mars e altri grandi operatori del food, l’alternativa non è solo tra sintesi e naturalità, ma tra stasi e trasformazione. Il futuro della competitività alimentare passa anche da qui.