Ferrero tratta l’acquisizione di WK Kellogg per 3 miliardi di dollari: strategia di espansione e diversificazione nel mercato USA

RedazioneRedazione
| 10/07/2025
Ferrero tratta l’acquisizione di WK Kellogg per 3 miliardi di dollari: strategia di espansione e diversificazione nel mercato USA

Il gruppo italiano guidato da Giovanni Ferrero accelera la sua trasformazione in conglomerato globale del food, puntando alla storica divisione cereali statunitense. L’operazione, se confermata, rafforzerebbe la presenza industriale in Nord America e segnerebbe una svolta nella politica di diversificazione del portafoglio prodotti.

Secondo fonti riportate da Reuters, il gruppo italiano Ferrero, noto per brand iconici come Nutella, Kinder e Ferrero Rocher, sarebbe in fase avanzata per l’acquisizione della statunitense WK Kellogg Co., produttrice di marchi storici come Froot Loops e Frosted Flakes. Il valore dell’operazione si aggirerebbe intorno ai 3 miliardi di dollari, secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal, con una chiusura possibile già entro questa settimana.

Le azioni di WK Kellogg hanno registrato un’impennata di circa il +55% nel trading after hours, riflettendo l’interesse strategico del mercato per l’accordo. Al momento, la capitalizzazione di WK Kellogg si attesta attorno a 1,5 miliardi di dollari, ma l’operazione includerebbe circa 570 milioni di debito netto, secondo un’analisi di TD Cowen.

Obiettivi industriali e logica strategica: diversificazione e consolidamento

Per Ferrero, si tratterebbe di un ulteriore passo nella propria espansione industriale negli Stati Uniti, il più grande mercato alimentare al mondo. Negli ultimi anni, sotto la guida di Giovanni Ferrero, l’azienda ha portato avanti un’aggressiva strategia di crescita esterna:

  • Nel 2018 ha acquisito per 2,8 miliardi di dollari il business dolciario statunitense di Nestlé (tra cui Butterfinger e Crunch)
  • Nel 2022 ha rilevato Wells Enterprises, produttore di gelati Blue Bunny e Halo Top.

Ad oggi Ferrero conta 15 impianti e magazzini in USA, Canada e Caraibi, con oltre 5.100 dipendenti. L’eventuale acquisizione di WK Kellogg rappresenta un passaggio strategico verso la diversificazione di portafoglio, andando oltre il core business dolciario verso il comparto cerealicolo e breakfast food, tradizionalmente ad alta penetrazione domestica.

WK Kellogg: un target in trasformazione

WK Kellogg è nata dallo spin-off della divisione cereali di Kellogg Company nel 2023, separandosi da Kellanova, oggi focalizzata su snack e prodotti salati. Il nuovo soggetto ha però affrontato sfide significative:

  • Calo della domanda per cereali premium in un contesto inflattivo, che ha spinto i consumatori verso alternative low-cost
  • Critiche normative e reputazionali, legate all’utilizzo di coloranti alimentari artificiali, che la società si è impegnata a eliminare dai prodotti scolastici dopo un incontro con il Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr.

Queste vulnerabilità, unite a una struttura finanziaria ancora fragile, hanno reso WK Kellogg un acquisition target appetibile per gruppi alimentari in cerca di consolidamento.

Implicazioni economiche e geopolitiche

L’ingresso di Ferrero in un comparto storicamente dominato da attori USA come General Mills e Post Holdings, si inserisce in un contesto di:

  • Ristrutturazione della filiera alimentare nordamericana, tra reshoring, aumento dei costi logistici e attenzione alla sostenibilità
  • Crescente interesse europeo per il mercato consumer americano, con operazioni cross-border guidate da logiche industriali più che finanziarie
  • Tensioni normative e tariffarie internazionali, che rendono sempre più rilevante per i gruppi extra-USA possedere asset produttivi localizzati negli Stati Uniti.

L’operazione, se confermata, rafforzerebbe anche il posizionamento di Ferrero in chiave geopolitica come attore globale del made in Europe nel food processing, in grado di competere con conglomerati USA e asiatici.

Profili regolatori e finanziari: controllo, compliance e branding

Dal punto di vista giuridico e finanziario, l’acquisizione porrebbe l’accento su:

  • Aspetti antitrust, soprattutto in segmenti a elevata concentrazione come cereali da colazione e dolci industriali
  • Rebranding e posizionamento etico, considerata la crescente pressione su aziende food per riformulare i prodotti in chiave salutistica e naturale
  • Modelli fiscali e organizzativi, in un contesto in cui Ferrero mantiene il proprio assetto da società a capitale privato, evitando la pressione trimestrale dei mercati finanziari.

Un consolidamento industriale che guarda al futuro del food

L’operazione Ferrero–WK Kellogg non rappresenta solo una mossa espansiva, ma anche un segnale chiaro dell’evoluzione in atto nel settore alimentare globale. La combinazione di know-how industriale europeo e asset strategici americani può produrre un operatore integrato, capace di rispondere a sfide complesse: nuovi modelli di consumo, innovazione sostenibile, concorrenza globale e regolazione multilivello.

In attesa della conferma ufficiale, è evidente che Ferrero sta costruendo – passo dopo passo – una vera e propria multinazionale alimentare integrata, capace di coniugare heritage familiare, crescita esterna e posizionamento globale.

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