Con una crescita record e una valutazione di mercato mai vista prima, Nvidia diventa la prima azienda quotata al mondo a raggiungere i 4 trilioni di dollari. Un traguardo che ridefinisce i rapporti di forza tra finanza, innovazione e geopolitica delle tecnologie emergenti.
Nvidia ha segnato un nuovo punto di svolta nella storia dei mercati finanziari: con una capitalizzazione di 4.000 miliardi di dollari è diventata la prima società pubblica al mondo a superare questa soglia. Le azioni del colosso dei semiconduttori, leader nel mercato delle GPU e dei sistemi per intelligenza artificiale, sono salite del 2,4%, raggiungendo i 164 dollari, sospinte dalla continua domanda globale di tecnologie AI.
In un solo anno, la capitalizzazione di Nvidia è più che triplicata, superando la velocità di crescita di altri giganti come Apple e Microsoft. Quest’ultima, ora al secondo posto per market cap negli USA, è a quota 3.750 miliardi, mentre Apple segue con circa 3.200 miliardi. Nvidia detiene ora un peso del 7,3% sull’indice S&P 500, più di qualunque altra azienda, superando sia Apple (7%) sia Microsoft (6%).
L’effetto “AI Premium” e il nuovo paradigma della capitalizzazione azionaria
Il successo di Nvidia non è solo una storia di innovazione tecnologica, ma l’effetto tangibile di un nuovo paradigma economico-finanziario: l’AI Premium, ovvero il sovrapprezzo attribuito dai mercati a quelle società capaci di dominare le infrastrutture critiche dell’intelligenza artificiale.
La posizione dominante di Nvidia nel mercato delle GPU per il machine learning, i data center e il cloud distribuito la rende oggi un asset strategico globale, tanto quanto le materie prime o le piattaforme digitali. In questo contesto, la capitalizzazione diventa uno strumento geopolitico implicito, in grado di influenzare regolatori, mercati emergenti e scelte industriali sovrane.
Geopolitica dei chip: tra tariffe, sicurezza nazionale e autonomia tecnologica
Il traguardo di Nvidia avviene in un momento particolarmente delicato per l’economia globale. Dopo le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e l’imposizione di nuove tariffe sotto l’amministrazione Trump (primavera 2025), i mercati erano entrati in una fase di volatilità. Tuttavia, i segnali di distensione tra i partner commerciali — e in particolare tra Washington, Seul, Taipei e Tokyo — hanno favorito un rally che ha portato l’S&P 500 a livelli record.
Nvidia, benché esposta a rischi sistemici legati all’export verso la Cina, è riuscita a riprendersi dal 74% dei minimi di aprile, dimostrando una resilienza industriale e finanziaria superiore alla media del settore. In un contesto in cui i semiconduttori sono considerati “tecnologie critiche” dalla maggior parte delle democrazie avanzate, la sua posizione pone nuovi interrogativi sul ruolo delle aziende private nella sovranità digitale e nella sicurezza economica nazionale.
Diritto dell’innovazione, concentrazione finanziaria e rischio sistemico
Dal punto di vista giuridico e regolatorio, il dominio crescente di Nvidia solleva importanti questioni legate al diritto della concorrenza, alla regolazione dei mercati finanziari e alla proprietà intellettuale nei modelli AI. La concentrazione di potere finanziario e infrastrutturale in un numero sempre più ristretto di imprese (big tech e big semi) rischia di generare asimmetrie di potere tali da condizionare anche le politiche pubbliche.
L’ingresso di Nvidia nel territorio dei 4.000 miliardi segna anche un punto di attenzione per i regulator: una sola società ora incide su oltre il 7% del valore di un indice azionario sistemico. Un’anomalia che espone l’intero mercato a rischi di volatilità sistemica, soprattutto in caso di shock legati a sanzioni, interruzioni nella catena dei chip o nuove regolamentazioni sull’export.
Nvidia, AI e il nuovo asse della potenza economica globale
Il sorpasso simbolico dei 4 trilioni non è solo una pietra miliare per Nvidia, ma un segnale profondo che riguarda l’intero sistema capitalistico globale. L’economia dell’AI è ormai la nuova macroinfrastruttura della crescita e Nvidia ne è l’architrave.
In questo scenario, chi controlla il calcolo, controlla il capitale. Ma la sfida sarà mantenere equilibrio tra leadership tecnologica, stabilità dei mercati e sostenibilità geopolitica. Nvidia ha dimostrato di saper vincere sul mercato. Ora la domanda è: saprà anche governare il potere che ha accumulato?