La Repubblica Ceca vieta l’uso di DeepSeek: nuove tensioni tra sicurezza digitale e geopolitica dell’AI

RedazioneRedazione
| 09/07/2025
La Repubblica Ceca vieta l’uso di DeepSeek: nuove tensioni tra sicurezza digitale e geopolitica dell’AI

Il governo ceco bandisce l’intelligenza artificiale del colosso cinese DeepSeek dalle pubbliche amministrazioni. Un caso emblematico che interseca sicurezza nazionale, sovranità tecnologica, diritto dell’innovazione e relazioni internazionali.

Il governo della Repubblica Ceca ha ufficializzato il divieto d’uso di qualsiasi servizio dell’azienda cinese di intelligenza artificiale DeepSeek all’interno della pubblica amministrazione nazionale. La decisione è stata annunciata dal Primo Ministro Petr Fiala, oggi, motivata da preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale e rischio cibernetico.

La misura si inserisce in un quadro sempre più complesso, in cui i temi della sovranità digitale, del controllo dei dati e della dipendenza da fornitori extra-UE si intrecciano con gli interessi economici e geopolitici globali.

Una scelta politica con profonde implicazioni sistemiche

L’esclusione di DeepSeek non è un atto isolato, ma si colloca nella crescente attenzione delle democrazie europee verso le vulnerabilità legate all’adozione di tecnologie AI sviluppate in contesti non democratici, in particolare quando impiegate in ambiti critici come pubblica amministrazione, difesa, giustizia e sanità.

Dal punto di vista giuridico, si rafforza la tendenza verso una valutazione ex ante dell’affidabilità geopolitica dei fornitori tecnologici, anticipando il principio di “technological due diligence” che il Regolamento AI Act dell’UE potrebbe consolidare a livello normativo.

DeepSeek e la strategia cinese di espansione AI

Fondata come startup ma con stretti legami con l’ecosistema tecnologico e accademico cinese, DeepSeek è emersa negli ultimi mesi come uno degli operatori più promettenti nel panorama AI della Cina continentale, in particolare per la produzione di modelli linguistici avanzati (LLM), traduzione automatica e applicazioni di machine reasoning.

Il suo rapido sviluppo e la crescente integrazione nei sistemi IT di vari paesi hanno sollevato dubbi presso governi e agenzie di sicurezza occidentali circa la possibile estrazione di dati sensibili, meccanismi di sorveglianza o backdoor software.

Sovranità digitale, procurement pubblico e rischio sistemico

La decisione ceca evidenzia una dinamica chiave: la centralità del procurement pubblico come strumento di politica industriale e difesa strategica delle infrastrutture digitali. In assenza di un pieno sviluppo interno di modelli AI generalisti, molti Paesi sono esposti al rischio di affidarsi a provider esterni — americani o cinesi — spesso con limitata capacità di audit tecnico e giuridico sulle tecnologie impiegate.

Questo approccio rimanda alla necessità di un AI industrial policy europea capace di:

  • Rafforzare la capacità produttiva e computazionale interna;
  • Promuovere standard di interoperabilità e trasparenza;
  • Integrare criteri geopolitici nei bandi e negli appalti pubblici;
  • Sviluppare modelli AI “trusted by design” a livello nazionale o unionale.

Geopolitica dell’innovazione: tra libertà digitale e deterrenza tecnologica

Il bando di DeepSeek conferma un trend globale: l’AI non è (più) solo tecnologia, ma geopolitica industriale. Stati Uniti, UE, India e Giappone stanno rivedendo le proprie strategie digitali in funzione non solo della performance, ma anche della provenienza giurisdizionale dei modelli, della governance aziendale e della trasparenza algoritmica.

Il caso ceco si aggiunge a una lista crescente di iniziative in cui la sicurezza nazionale e l’autonomia strategica diventano criteri-chiave per l’adozione di nuove tecnologie AI, con impatti diretti su investimenti, innovazione e interoperabilità globale.

Verso un’AI regolata e politicamente selettiva

Il divieto imposto a DeepSeek segna un precedente rilevante per gli altri Paesi UE, chiamati a riflettere sulla compatibilità tra l’innovazione esogena e i valori democratici che regolano l’infrastruttura pubblica. È probabile che nei prossimi mesi altre amministrazioni si muovano nella stessa direzione, in attesa di un coordinamento normativo più stringente a livello europeo.

La sfida per i decisori pubblici sarà quella di bilanciare apertura all’innovazione, tutela degli interessi strategici nazionali e garanzie per cittadini e imprese. L’era dell’intelligenza artificiale non può prescindere da un’intelligenza geopolitica all’altezza.

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