La Commissione UE rinvia l’attuazione operativa del Codice di Condotta sui modelli GPAI. Le Big Tech spingono per il ritardo, mentre cresce il dibattito sul ruolo del Codice nell’ecosistema regolatorio dell’intelligenza artificiale in Europa.
La Commissione Europea ha annunciato che il Codice di Condotta (Code of Practice) destinato a guidare l’implementazione pratica delle norme dell’Artificial Intelligence Act (AI Act) per i modelli generativi di intelligenza artificiale (GPAI) potrebbe entrare in vigore non prima della fine del 2025. L’adozione del Codice, inizialmente prevista per maggio, è stata rallentata da richieste di rinvio avanzate da attori chiave dell’industria tecnologica, tra cui Google (Alphabet), Meta, Mistral AI, ASML e vari governi nazionali.
La genesi del Codice: uno strumento volontario, ma cruciale
Il Codice di Condotta, pur non vincolante, è stato concepito per offrire linee guida armonizzate e standard qualitativi a tutti i fornitori e utilizzatori di modelli GPAI – come ChatGPT di OpenAI, Gemini di Google, Le Chat di Mistral – in modo da garantire trasparenza, affidabilità e conformità con i principi dell’AI Act.
Secondo la Future Society, organizzazione attiva nella governance dell’AI, il Codice rappresenta un “tassello essenziale” del nuovo quadro regolatorio europeo. Il suo direttore esecutivo, Nick Moës, sottolinea come il documento aumenti la qualità attesa dai downstream users e renda più difficile per le aziende internazionali distribuire modelli opachi o non verificabili sul mercato europeo.
La Commissione UE, tramite portavoce ufficiale, ha ribadito che l’obiettivo rimane “l’attuazione integrale del regolamento AI secondo un modello di risk-based approach armonizzato in tutta l’Unione”, rigettando ogni ipotesi di revisione al ribasso o sospensione.
Pressioni dall’industria e il rischio di “soft law” inefficace
L’attuale fase di negoziazione si colloca in un contesto di forte pressione da parte delle Big Tech, che temono impatti economici e di reputazione derivanti dalla rapida applicazione delle norme. Alcune aziende, secondo fonti riservate, starebbero valutando di non sottoscrivere il Codice, rinunciando così ai benefici di certezza giuridica derivanti dall’adesione, ma guadagnando margini di manovra operativa nel breve termine.
Critiche sono arrivate anche da organizzazioni della società civile come la Corporate Europe Observatory, che denuncia un chiaro “gioco di lobby” finalizzato a indebolire le tutele contro gli effetti sistemici dell’AI generativa, tra cui bias algoritmici, manipolazione informativa e asimmetrie di potere digitale.
Le scadenze normative: quando il Codice diventerà operativo
Secondo l’attuale schema temporale, la normativa AI Act e’ entrata in vigore il 2 agosto 2024, ma i requisiti per i GPAI diventeranno giuridicamente vincolanti solo dal 2 agosto 2025 per i modelli nuovi. I modelli già immessi sul mercato avranno tempo fino al 2 agosto 2027 per adeguarsi completamente.
Nel frattempo, la presentazione ufficiale del Codice è prevista nelle prossime settimane, con l’obiettivo di ottenere una prima adesione formale da parte delle aziende già a partire dal mese di agosto 2025.
Implicazioni economiche, tecnologiche e strategiche
L’adozione o meno del Codice avrà conseguenze rilevanti su più fronti:
- Economico-industriale: le aziende europee come ASML, Mistral e Aleph Alpha attendono regole chiare per evitare svantaggi competitivi rispetto ai colossi statunitensi
- Tecnologico: la mancanza di standard condivisi rischia di frammentare il mercato dell’AI, rallentando la creazione di infrastrutture interoperabili e l’integrazione nei settori chiave (sanità, difesa, manifattura avanzata)
- Finanziario: per gli investitori, l’assenza temporanea di criteri ESG e compliance definiti crea incertezza sulla valutazione dei rischi AI-driven nelle aziende quotate
- Geopolitico: un ritardo europeo nell’attuazione operativa delle regole può rafforzare la posizione normativa degli Stati Uniti, che stanno accelerando nella definizione del proprio quadro regolatorio federale.
Tra urgenza regolatoria e maturazione tecnologica
Il Codice di Condotta GPAI rappresenta un banco di prova per la credibilità dell’AI Act e per la capacità dell’Unione Europea di guidare la regolazione globale dell’intelligenza artificiale con un approccio basato su trasparenza, diritti fondamentali e responsabilità algoritmica.
Il rinvio della sua efficacia non compromette l’impianto della legge, ma ne evidenzia le fragilità nella traduzione in prassi operative condivise e verificabili. In un contesto in cui le tecnologie evolvono a velocità esponenziale, la politica regolatoria dovrà muoversi con decisione, competenza e cooperazione multilivello.