Un fondo emiratino scommette sul progetto blockchain della famiglia Trump: tra governance token, stablecoin e investimenti globali, si apre un nuovo fronte della finanza geopolitica.
Un fondo con sede negli Emirati Arabi Uniti ha acquisito 100 milioni di dollari in token digitali emessi da World Liberty Financial ($WLFI), l’iniziativa crypto legata alla famiglia del Presidente Donald Trump. L’operazione – confermata da un portavoce di World Liberty a Reuters – rende Aqua 1 Foundation il maggiore investitore pubblico del progetto, alimentando interrogativi di natura finanziaria, politica e geopolitica.
Governance decentralizzata, ma non scambiabile
Il token $WLFI, al momento non negoziabile, ha natura governance-based: consente ai possessori di partecipare a decisioni strategiche e modifiche del codice del protocollo. World Liberty ha dichiarato di essere al lavoro per renderlo trasferibile in futuro, aprendo così potenzialmente alla creazione di mercati secondari.
L’obiettivo dichiarato è ambizioso: costruire un ecosistema finanziario basato su blockchain, centrato su stablecoin e tokenizzazione di asset tradizionali. Aqua 1, che ha una presenza online minima e un sito web creato solo il 28 maggio, parteciperà all’identificazione e allo sviluppo di progetti blockchain ad alto potenziale in collaborazione con World Liberty.
Una rete globale, tra politica e capitali
Il finanziamento rappresenta una nuova fase di espansione per World Liberty, che punta a rafforzare la propria presenza in America Latina, Europa e Asia, anche grazie al supporto operativo e regolamentare del team di compliance di Aqua 1.
Nonostante la struttura del trust della Trump Organization affidi la gestione degli asset ai figli del Presidente, l’iniziativa ha attirato critiche da parte di legislatori Democratici e gruppi di vigilanza etica, che intravedono potenziali conflitti di interesse tra affari privati e ambizioni politiche.
Middle East e tokenizzazione dell’economia
Secondo quanto dichiarato, World Liberty supporterà anche il lancio di un fondo Aqua 1 dedicato alla digital transformation nel Medio Oriente, con focus su tecnologie blockchain e intelligenza artificiale. Il progetto segue un investimento emiratino precedente: 2 miliardi di dollari in USD1 – la stablecoin lanciata da World Liberty – utilizzati per operazioni con Binance.
Questi sviluppi confermano il crescente ruolo geopolitico della finanza decentralizzata, che vede attori pubblici e privati convergere su progetti capaci di ridefinire le infrastrutture economiche su scala globale.
Considerazioni strategiche e regolamentari
La nascita di un ecosistema crypto guidato da interessi statunitensi e finanziato da capitali mediorientali solleva questioni rilevanti in termini di governance, trasparenza, compliance e impatto sistemico. L’interazione tra fondi sovrani, iniziative private con implicazioni politiche e strumenti decentralizzati richiederà una risposta normativa multilaterale, in particolare sul piano delle regolamentazioni anti-riciclaggio (AML) e della tracciabilità dei flussi transfrontalieri.
World Liberty, nel frattempo, continua a rappresentare un caso emblematico di convergenza tra business, tecnologia e potere, in un contesto internazionale sempre più caratterizzato da competizione cognitiva, monetaria e digitale.