Redwood Materials: batterie EV dismesse per alimentare i data center dell’intelligenza artificiale

RedazioneRedazione
| 27/06/2025
Redwood Materials: batterie EV dismesse per alimentare i data center dell’intelligenza artificiale

La società fondata dal cofondatore di Tesla JB Straubel inaugura un nuovo business model che unisce riciclo, energia rinnovabile e intelligenza artificiale: una microrete nel Nevada trasforma 805 batterie EV in fonte energetica per un data center AI da 2.000 GPU. Una svolta per la politica industriale e l’energia digitale.

In un momento storico segnato dall’esplosione della domanda energetica generata dai data center di intelligenza artificiale e dalla necessità di una transizione energetica sostenibile, Redwood Materials, società fondata da JB Straubel (cofondatore di Tesla), presenta una soluzione tanto innovativa quanto strategica: riutilizzare le batterie esauste dei veicoli elettrici per alimentare infrastrutture digitali ad alta intensità energetica.

Il progetto è stato ufficialmente presentato con il lancio della divisione Redwood Energy e l’attivazione della sua prima microrete AI-powered nel deserto del Nevada. Il sistema utilizza 805 batterie EV dismesse per alimentare un data center dotato di 2.000 GPU, realizzato in collaborazione con l’azienda AI Crusoe. L’impianto genera 12 megawatt di potenza, con una capacità di accumulo di 63 MWh, rendendolo la più grande installazione al mondo di batterie di seconda vita e il più grande data center off-grid del Nord America.

Un modello energetico circolare per la nuova infrastruttura digitale

La strategia di Redwood Materials si posiziona all’intersezione tra economia circolare, AI e transizione energetica, affrontando in modo sinergico due criticità emergenti:

  1. La gestione sostenibile delle batterie EV, che dopo il ciclo automobilistico conservano tra il 50% e l’80% della loro capacità originale, rendendole idonee per l’accumulo statico
  2. Il fabbisogno crescente di energia dei data center, destinato ad aumentare esponenzialmente con la diffusione dei modelli di intelligenza artificiale generativa e le reti neurali avanzate.

Secondo Deloitte, entro il 2025 i data center consumeranno 536 TWh a livello globale, ovvero circa il 2% dell’energia mondiale. Di questo, oltre il 40% potrebbe essere destinato all’AI entro il 2026, con un consumo annuo di 90 TWh solo per operazioni AI. Questi numeri evidenziano la necessità di soluzioni energetiche scalabili, resilienti e a basse emissioni.

Tra tecnologia e politica industriale: un’opportunità di sistema

Il lancio di Redwood Energy rappresenta un passo significativo nella politica industriale della transizione verde e digitale. Non si tratta solo di ridurre l’impatto ambientale: il riutilizzo di batterie dismesse consente anche una ottimizzazione dei costi per operatori AI e una riduzione della dipendenza da reti energetiche centralizzate, sempre più stressate dalla domanda di potenza computazionale.

Il CTO Colin Campbell ha sottolineato l’aspetto economico: “Non è necessario alcun intento ecologico qui. È una buona scelta economica che per caso è anche a zero emissioni”, ha dichiarato a TechCrunch. Questo approccio pragmatico rafforza l’attrattività industriale di soluzioni che siano al contempo tecnologicamente scalabili ed economicamente sostenibili.

Proiezioni e impatti futuri: un mercato da gigawattora

Redwood Materials attualmente ricicla oltre 20 GWh di batterie all’anno, pari a circa 250.000 veicoli elettrici, coprendo circa il 90% del mercato nordamericano del riciclo batterie. L’azienda ha già accumulato più di 1 GWh di batterie in magazzino, con 4 GWh aggiuntivi previsti nei prossimi mesi. L’obiettivo è ambizioso: implementare 20 GWh di batterie di seconda vita entro il 2028.

Nel medio termine, oltre 5 milioni di veicoli elettrici attualmente circolanti negli Stati Uniti rappresentano una capacità latente di stoccaggio energetico pari a 350 GWh, in crescita di circa 150 GWh l’anno. Il mercato è quindi destinato a espandersi rapidamente, con impatti diretti sul settore energetico, sull’economia circolare e sulla resilienza digitale delle infrastrutture.

Geopolitica della batteria e sostenibilità digitale

Questa iniziativa assume anche una forte valenza geopolitica e industriale. In un mondo frammentato tra blocchi tecnologici, la possibilità di valorizzare in loco batterie EV dismesse rafforza la sovranità tecnologica e l’indipendenza energetica nazionale, contribuendo nel contempo a raggiungere gli obiettivi climatici.

Jessica Dunn, analista della Union of Concerned Scientists, ha dichiarato: “Questa mossa dimostra dove sta andando il mercato del fine vita delle batterie”, aggiungendo che il riutilizzo evidenzia “quanto sia effettivamente economica la gerarchia dei rifiuti”.

Modello industriale coerente

Redwood Materials propone un modello industriale coerente con i pilastri della sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e della finanza circolare, rispondendo in modo sistemico a due delle principali sfide dell’attuale paradigma tecnologico: la gestione del ciclo di vita delle batterie e il fabbisogno energetico dei data center AI.

Un paradigma che, se replicato su scala globale, potrebbe trasformare radicalmente il rapporto tra mobilità elettrica, infrastrutture digitali e transizione ecologica.

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