Marc Benioff annuncia l’integrazione sistemica dell’intelligenza artificiale nelle attività core di Salesforce. L’adozione massiva dell’automazione trasforma forza lavoro, produttività e modelli di business in un contesto globale che ridisegna le regole del lavoro digitale.
Con una dichiarazione che segna un punto di svolta per l’industria tecnologica globale, Marc Benioff, CEO e co-fondatore di Salesforce Inc., ha annunciato che l’intelligenza artificiale oggi gestisce tra il 30% e il 50% del lavoro interno dell’azienda. L’annuncio, rilasciato durante un’intervista a The Circuit with Emily Chang (Bloomberg), pone Salesforce in prima linea nell’adozione operativa di soluzioni AI su scala enterprise.
Non si tratta più di sperimentazione o di modelli pilota: l’IA è pienamente operativa, soprattutto nei settori chiave dello sviluppo software e customer service, ridefinendo il rapporto tra automazione e forza lavoro umana all’interno di una delle principali piattaforme CRM al mondo.
Automazione applicata e impatto operativo: efficienza al centro
La piattaforma AI proprietaria di Salesforce, Agentforce, lanciata nel 2024 e potenziata dal motore di ragionamento Atlas, distribuisce agenti autonomi in molteplici funzioni aziendali. Questi agenti non si limitano a rispondere, ma completano flussi di lavoro complessi in autonomia, raggiungendo un’accuratezza del 93% nelle attività di assistenza clienti – secondo quanto dichiarato da Benioff – e servendo clienti globali come Walt Disney Co.
Il risultato? Un riposizionamento strutturale della forza lavoro. L’adozione dell’IA ha infatti consentito una riduzione selettiva degli organici, con una riallocazione verso mansioni ad alto valore aggiunto, in linea con le nuove logiche di economia cognitiva.
La forza lavoro del futuro: 1 lavoratore su 4 sarà riallocato
Questi sviluppi si inseriscono in una trasformazione più ampia che Salesforce ha analizzato attraverso un’indagine condotta su 200 executive HR a livello globale:
- 1 lavoratore su 4 sarà spostato verso nuove mansioni a causa dell’IA nei prossimi anni
- La produttività è attesa in crescita del 30% grazie agli agenti AI
- Si prevede un aumento del 327% nell’adozione aziendale di agenti IA entro il 2027
- L’80% delle organizzazioni prevede una coesistenza stabile tra umani e AI nel lavoro quotidiano
- L’85% dei leader HR ritiene che le proprie aziende non abbiano ancora sfruttato pienamente il potenziale degli agenti autonomi.
A emergere è un quadro complesso, in cui l’automazione cognitiva non elimina l’uomo, ma ne trasforma ruolo e valore, spostando l’asse delle competenze richieste verso soft skill come collaborazione, leadership, capacità di adattamento.
Ecosistema AI e concorrenza globale: tra strategia industriale e geopolitica tecnologica
La strategia Salesforce riflette una tendenza che coinvolge l’intero settore tech. Microsoft, ad esempio, ha dichiarato che circa il 30% del codice software nei suoi progetti viene già generato dall’IA. Una percentuale simile è confermata da Alphabet (Google). Insieme, questi dati consolidano un trend: la codificazione, il supporto clienti e l’analisi dei dati sono sempre più affidati a modelli linguistici avanzati e agenti autonomi specializzati.
In tale contesto, le piattaforme AI diventano infrastrutture critiche per la competitività industriale. La loro governance – in termini di proprietà intellettuale, conformità normativa, interoperabilità e sicurezza – rappresenta una nuova frontiera del diritto dell’innovazione e della politica industriale.
Tra trasformazione aziendale e necessità di nuovi modelli regolatori
L’annuncio di Salesforce è significativo non solo per la portata operativa, ma per ciò che anticipa in termini di evoluzione del lavoro, del diritto e dell’economia cognitiva. L’integrazione sistemica dell’IA nei flussi aziendali principali non è più una “visione futura”, ma una realtà strategica attuale, con implicazioni trasversali che toccano:
- la gestione del capitale umano
- le politiche di upskilling e reskilling
- la definizione di nuove metriche ESG digitali legate all’etica dell’uso dell’IA
- l’equilibrio giuridico tra automazione e responsabilità umana nelle decisioni aziendali.
Benioff afferma: “Dobbiamo abbracciare il concetto che l’IA può svolgere compiti che prima gestivamo noi. Questo ci permette di passare a lavori di maggior valore”. In questa visione, l’IA non sostituisce l’uomo, ma lo libera dal lavoro ripetitivo per concentrarsi sull’innovazione e sulla leadership. Una sfida ambiziosa, ma ormai non più rinviabile.