Tesla nel mirino della NHTSA: indagine sul debutto dei robotaxi ad Austin tra sicurezza, innovazione e rischi regolatori

RedazioneRedazione
| 24/06/2025
Tesla nel mirino della NHTSA: indagine sul debutto dei robotaxi ad Austin tra sicurezza, innovazione e rischi regolatori

La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) avvia una raccolta di informazioni su comportamenti anomali dei veicoli a guida autonoma. Implicazioni legali, tecnologiche e di politica industriale per l’intero settore.

A pochi giorni dal lancio sperimentale del nuovo servizio di robotaxi Tesla ad Austin, Texas, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha ufficialmente avviato un’attività di raccolta dati dopo l’emersione online di video che mostrano presunti comportamenti di guida anomali da parte di veicoli autonomi. Secondo quanto riportato da Bloomberg e Reuters, alcuni filmati mostrerebbero un robotaxi Tesla impegnato in manovre pericolose, inclusa la percorrenza di corsie errate e casi di eccesso di velocità.

La NHTSA ha confermato di essere “a conoscenza degli episodi segnalati” e di essere “in contatto con il costruttore per raccogliere ulteriori informazioni”, in linea con le proprie procedure standard relative ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e alle tecnologie di guida autonoma.

Un progetto pilota sotto esame

Il servizio sperimentale di robotaxi, avviato da Tesla il 22 giugno 2025, prevede una flotta limitata di veicoli autonomi operativi ad Austin, con restrizioni specifiche: niente trasporti con condizioni meteo avverse, esclusione di incroci complessi e divieto di accesso a minori di 18 anni. L’obiettivo dell’iniziativa, presentata come una tappa cruciale verso l’autonomia completa, è quello di raccogliere dati in ambienti semi-controllati prima di una più ampia commercializzazione.

Tuttavia, la mancanza di una procedura formale di approvazione preventiva da parte della NHTSA evidenzia una zona grigia regolatoria. L’agenzia ricorda che “non approva preventivamente nuove tecnologie o sistemi veicolari”, ma che sono i costruttori stessi a dover certificare la conformità agli standard di sicurezza.

Impatti legali e concorrenziali: riservatezza, liability e competitività

Tesla, secondo fonti ufficiali, ha dichiarato che le risposte fornite alla NHTSA in merito alla sicurezza del servizio robotaxi sono da considerarsi “informazioni commerciali riservate”, sollevando interrogativi sulla trasparenza pubblica di un progetto con rilevanze dirette sulla sicurezza stradale. Il quadro normativo statunitense non impone, al momento, l’obbligo di disclosure pubblica delle valutazioni di rischio legate alla guida autonoma, generando tensioni tra esigenze di protezione industriale e accountability regolatoria.

Sul piano della responsabilità civile e penale, il caso riapre il dibattito sulla distribuzione della liability tra costruttore, software provider e passeggero in presenza di incidenti. L’indagine si inserisce inoltre in un più ampio contesto di competizione internazionale per la leadership nel settore della mobilità autonoma, dove Cina, Corea e Unione Europea stanno accelerando su regimi certificativi centralizzati.

Precedenti e contesto normativo

La stessa NHTSA conduce dal 2023 un’indagine su oltre 2,4 milioni di veicoli Tesla equipaggiati con il software Full Self-Driving (FSD), in seguito a quattro collisioni, di cui una mortale, avvenute in condizioni di scarsa visibilità. L’inchiesta attuale sembra ampliare il perimetro dell’analisi a comportamenti potenzialmente sistemici nella nuova architettura robotaxi.

A livello normativo, l’assenza di una legislazione federale specifica sulla guida autonoma ha lasciato spazio a un mosaico di norme statali spesso disallineate. Questo rende difficile per le aziende scalare i modelli sperimentali su più territori, pur mantenendo un margine competitivo sostenibile.

Considerazioni economico-strategiche

Il lancio dei robotaxi a guida autonoma rappresenta un tassello fondamentale nel business model post-industriale delle case automobilistiche, in cui il veicolo diventa una piattaforma di servizi anziché un prodotto. L’indagine NHTSA potrebbe però ritardare l’adozione del modello “mobility-as-a-service”, alimentando l’incertezza degli investitori e rallentando lo sviluppo di supply chain dedicate all’intelligenza veicolare.

Nel breve termine, l’esito dell’inchiesta potrà influenzare il valore di mercato del titolo Tesla, già soggetto a forti oscillazioni legate alla percezione pubblica sulla sicurezza delle sue tecnologie più avanzate.

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