Germania, il Land Schleswig-Holstein abbandona Microsoft: sovranità digitale, open source e implicazioni economico-giuridiche

| 20/06/2025
Germania, il Land Schleswig-Holstein abbandona Microsoft: sovranità digitale, open source e implicazioni economico-giuridiche

La regione tedesca sostituirà Office, Outlook e Teams con soluzioni open source per 30.000 dipendenti pubblici. Una decisione strategica che apre riflessioni su sovranità digitale, sicurezza, concorrenza e politica industriale europea.

Il Land tedesco di Schleswig-Holstein ha annunciato una delle più significative transizioni digitali del settore pubblico europeo: l’abbandono progressivo dei software Microsoft, in favore di soluzioni open source. Entro la fine dell’estate 2025, circa 30.000 dipendenti pubblici — tra funzionari amministrativi, forze di polizia e magistrati — non utilizzeranno più strumenti come Word, Excel, Teams e Outlook, che saranno sostituiti da LibreOffice, Open-Xchange e successivamente da sistemi operativi basati su Linux.

Sovranità digitale e controllo dei dati: una scelta strategica

Il principio guida della transizione è la “sovranità digitale” — un concetto ormai cardine nelle strategie tecnologiche europee. Per i decisori pubblici di Schleswig-Holstein, il passaggio a software open source rappresenta un atto deliberato di emancipazione tecnologica. Affrancarsi dalla dipendenza da fornitori monopolistici statunitensi come Microsoft è visto non solo come un’esigenza tecnica, ma come una scelta geopolitica, giuridica e industriale.

Il controllo sui dati, infatti, non è più una questione meramente tecnica: in un contesto normativo plasmato da regolamenti come il GDPR e dalla crescente attenzione alla localizzazione dei dati, la possibilità di gestire autonomamente le infrastrutture software e i flussi informativi è ormai una necessità strutturale.

Open source come leva di efficienza economica e competitività

La decisione del Land si inserisce anche in una logica di ottimizzazione dei costi. Le licenze Microsoft, sommate alle spese di aggiornamento e supporto, rappresentano una voce rilevante nei bilanci delle amministrazioni pubbliche europee. L’adozione di software open source — pur comportando iniziali investimenti in formazione e migrazione — offre maggiore trasparenza contrattuale, libertà di personalizzazione e orizzonti di sostenibilità a lungo termine.

Inoltre, si apre una finestra di opportunità per l’industria europea del software, in particolare per le PMI tecnologiche che sviluppano soluzioni interoperabili, scalabili e conformi agli standard di sicurezza. L’Europa, tradizionalmente in posizione subordinata nel campo delle piattaforme digitali, potrebbe riconfigurare il proprio ruolo come polo di innovazione pubblica “open-by-default”.

Implicazioni giuridiche e di politica industriale

La transizione di Schleswig-Holstein è anche un caso-studio di diritto dell’innovazione e di procurement pubblico. L’adozione di software libero può modificare gli equilibri concorrenziali in un mercato dominato da pochi attori globali e pone interrogativi sul ruolo delle amministrazioni nella promozione di un mercato digitale più equo, resiliente e autonomo.

Dal punto di vista della compliance, l’uso di soluzioni open source consente maggiore tracciabilità e auditabilità del codice, facilitando l’aderenza a normative europee in materia di cybersecurity, privacy e interoperabilità.

Parallelamente, la mossa rafforza il paradigma europeo delineato dalla strategia “Open Source Software Strategy 2020–2023” della Commissione UE, che identifica il software libero come asset strategico per la trasformazione digitale dell’Unione.

Un precedente destinato a fare scuola?

Il caso Schleswig-Holstein potrebbe fungere da catalizzatore per altri Stati membri. L’adozione sistemica dell’open source nel settore pubblico non è più un esperimento isolato, ma una componente sempre più centrale nelle strategie di trasformazione digitale. Francia, Spagna, Italia e Paesi Bassi stanno già monitorando con attenzione l’evoluzione del progetto.

Il successo di questa transizione — in termini di funzionalità, soddisfazione degli utenti e riduzione dei costi — potrebbe rappresentare un benchmark per l’intera Europa, con potenziali effetti di sistema su scala continentale. Non solo nel settore pubblico, ma anche per imprese, istituzioni finanziarie e ambienti accademici.

Politica industriale e geopolitica

La scelta di Schleswig-Holstein va ben oltre il piano tecnologico: è un atto di politica industriale, giuridica e geopolitica. In un mondo in cui il software è infrastruttura critica, l’autonomia digitale non è più una possibilità, ma una condizione di sovranità. L’Europa — e i suoi enti pubblici — si trovano di fronte a un politica industriale e geopoliticabivio: continuare a dipendere da ecosistemi proprietari oppure investire in una filiera open, trasparente e controllabile. Schleswig-Holstein ha scelto la seconda strada. E non sarà l’unico.

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