Core Web Vitals. Come sapere se il tuo sito web è davvero professionale

| 20/06/2025

Nel mondo digitale di oggi, avere semplicemente un sito web non basta più. La vera sfida è avere un sito che funzioni perfettamente, che sia veloce, responsive e che conquisti sia gli utenti sia Google.

Alcuni siti web ti conquistino a prima vista, altri ti fanno scappare dopo pochi secondi. La differenza non sta solo nel design o nei contenuti, ma in qualcosa di più sottile e tecnico che la maggior parte delle persone non vede. Google ha creato uno strumento per misurare tutto questo in modo oggettivo e scientifico, analizzando alcune caratteristiche, che si chiama Core Web Vitals.

Sono parametri che consentono di valutare se il tuo investimento è stato fatto bene o se sei stato ingannato, perché questi parametri tecnici possono fare la differenza tra un sito che porta clienti e uno che non serve a niente. I professionisti del settore li conoscono bene, ma raramente ne parlano coi loro clienti, perché se il cliente conosce l’ABC del web i programmatori rischiano di dover lavorare più seriamente.

Decifrare il Codice dei Core Web Vitals

Immagina di entrare in un negozio fisico: se le porte si aprono lentamente, se devi aspettare che si accendano le luci, se gli scaffali continuano a spostarsi mentre stai guardando i prodotti, probabilmente te ne andresti subito. I Core Web Vitals misurano esattamente queste sensazioni, ma nel mondo digitale.

Google ha introdotto queste metriche nel 2020 perché si è resa conto che la velocità tecnica di un sito non bastava più a garantire una buona esperienza utente. Servivano parametri più precisi e specifici. Così sono nate tre metriche fondamentali che oggi fanno capire il successo o il fallimento di un sito web.

La prima metrica si chiama Largest Contentful Paint, abbreviata in LCP: misura quanto tempo impiega il contenuto principale di una pagina a comparire sullo schermo. È come quando apri un giornale e aspetti di vedere l’articolo principale: se devi aspettare più di due secondi e mezzo, il tuo cervello inizia già a perdere interesse. Google ha scoperto che se questo tempo supera i quattro secondi, la probabilità che un visitatore abbandoni il sito aumenta oltre il 50%.

La seconda metrica è il First Input Delay, conosciuto come FID, che misura la reattività del sito. È quel momento frustrante in cui clicchi su un pulsante, ma non succede nulla per alcuni istanti. Un sito professionale dovrebbe rispondere in meno di un decimo di secondo. Pensaci: nella vita reale, se premi l’interruttore della luce e questa si accende dopo tre secondi, pensi subito che ci sia un guasto.

La terza metrica, chiamata Cumulative Layout Shift o CLS, è forse la più irritante da sperimentare come utente. Misura quanto gli elementi della pagina si spostano mentre si sta caricando: sei sul punto di cliccare su un pulsante e, proprio in quel momento, la pagina si sposta e finisci per cliccare su qualcos’altro. Ecco, quello è un CLS problematico che indica un sito mal progettato.

Queste tre metriche non sono solo numeri tecnici fine a sé stessi. Rappresentano il tentativo di Google di tradurre in dati oggettivi quello che tutti noi proviamo quando navighiamo online: frustrazione quando un sito è lento, irritazione quando non risponde ai nostri comandi, rabbia quando gli elementi si spostano inaspettatamente.

È importante conoscere questo sistema, perché Google non si limita a misurare questi parametri, ma li utilizza anche per decidere quali siti mostrare per primi nei risultati di ricerca. Un sito con Core Web Vitals eccellenti ha molte più probabilità di apparire fra i primi su Google rispetto a uno con parametri scadenti, anche se i contenuti sono simili.

Tutti parlano di SEO, e investono molti soldi su questo, ma quanti investono nei Core Web Vitals? Che in realtà fa parte del SEO in senso moderno.

L’Impatto invisibile sulla tua visibilità online

La relazione tra Core Web Vitals e visibilità online è più complessa e importante di quanto la maggior parte delle persone immagini. Non si tratta semplicemente di un altro fattore che Google considera per il posizionamento nei risultati di ricerca, ma di qualcosa che influenza profondamente il comportamento degli utenti e, di conseguenza, il successo del tuo business online.

Quando Google ha annunciato che i Core Web Vitals sarebbero diventati un fattore di ranking ufficiale, molti hanno pensato che fosse l’ennesima complicazione tecnica da gestire. In realtà, Google stava semplicemente formalizzando qualcosa che esiste da sempre: i siti che offrono un’esperienza utente migliore hanno più successo di quelli che la offrono peggiore.

La differenza è che ora questa “esperienza utente” può essere misurata con precisione scientifica. Prima, dire che un sito era “lento” o “poco usabile” era spesso una questione di percezioni soggettive. Oggi, grazie ai Core Web Vitals, possiamo dire con certezza matematica se un sito offre una buona esperienza o meno.

L’effetto di queste metriche sulla visibilità è duplice e spesso sottovalutato. Da una parte, Google utilizza direttamente i Core Web Vitals come fattore di ranking, specialmente per le ricerche effettuate da dispositivi mobili, che rappresentano ormai oltre il 60% di tutto il traffico web. Dall’altra parte, siti con Core Web Vitals migliori tendono naturalmente ad avere statistiche migliori in tutti gli altri parametri che Google considera importanti.

Prendiamo l’esempio concreto di un e-commerce di medie dimensioni che vendeva abbigliamento online. Prima dell’ottimizzazione dei Core Web Vitals, il sito impiegava oltre quattro secondi per mostrare i prodotti principali, rispondeva ai clic degli utenti con un ritardo di quasi duecento millisecondi, e gli elementi della pagina si spostavano continuamente durante il caricamento. Il risultato era un tasso di abbandono del 78% e una posizione media nei risultati di Google tra l’ottava e la dodicesima posizione per le parole chiave principali.

Dopo un lavoro di ottimizzazione durato tre mesi, lo stesso sito mostrava i prodotti in meno di due secondi, rispondeva ai clic in meno di 85 millisecondi, e aveva eliminato quasi completamente gli spostamenti indesiderati degli elementi. Il risultato è stato straordinario: il tasso di abbandono è sceso al 52%, le conversioni sono aumentate del 33%, e la posizione media su Google è migliorata fino alla terza-settima posizione.

Ma la vera rivelazione è stata scoprire che il miglioramento dei Core Web Vitals aveva innescato un circolo virtuoso. Con più utenti che rimanevano sul sito e interagivano con i contenuti, Google aveva iniziato a considerare il sito più rilevante e autorevole, migliorando ulteriormente il posizionamento nei risultati di ricerca.

Questo esempio illustra perfettamente perché i Core Web Vitals non sono separati dal SEO tradizionale, ma ne sono diventati parte integrante. Il SEO moderno non può più limitarsi a ottimizzare parole chiave e contenuti, ma deve abbracciare una visione olistica dell’esperienza utente, di cui la performance tecnica è un pilastro fondamentale.

L’importanza di questi parametri è ancora più marcata sui dispositivi mobili. Google utilizza l’indicizzazione mobile-first, il che significa che valuta principalmente la versione mobile del tuo sito per determinare il ranking anche nelle ricerche da desktop. Su mobile, gli utenti sono ancora meno pazienti: oltre la metà abbandona una pagina che impiega più di tre secondi a caricarsi, e questo rende i Core Web Vitals non solo un fattore SEO, ma una vera e propria necessità di sopravvivenza nel mercato digitale.

Come riconoscere un sito web non professionale

La capacità di valutare oggettivamente la qualità di un sito web è diventata una competenza fondamentale per chiunque abbia investito nel digitale o stia pensando di farlo. Fortunatamente, non serve essere un programmatore o un esperto di tecnologia per capire se il proprio sito è stato realizzato professionalmente o se si è stati ingannati.

Google mette a disposizione strumenti gratuiti e facili da usare che permettono a chiunque di ottenere una valutazione tecnica precisa del proprio sito. Il più importante di questi strumenti si chiama “PageSpeed Insights” ed è accessibile semplicemente digitando questo nome su Google e cliccando sul primo risultato.

L’utilizzo è sorprendentemente semplice: basta inserire l’indirizzo del proprio sito nella casella di ricerca e attendere alcuni secondi. Il risultato è un rapporto dettagliato che assegna un punteggio da zero a cento sia per la versione mobile che per quella desktop del sito, che vengono presentati con un sistema di colori intuitivo: verde per i valori ottimali, arancione per quelli che necessitano miglioramenti, rosso per quelli problematici.

Un sito realizzato professionalmente dovrebbe avere tutti i colori nella zona verde, con un punteggio generale superiore a 90 per la versione mobile. Se il sito ha un punteggio inferiore a 50 o presenta parametri nella zona rossa, semplicemente non è professionale, se ci sono parametri gialli, cioè con un punteggio inferiore a 90/100 Google indica molto chiaramente tutti gli errori da correggere.

I Core Web Vitals sono importanti per di valutare la professionalità di un sito, perché un lavoro davvero professionale si riconosce da una serie di caratteristiche che vanno ben oltre la velocità tecnica.

Il design responsive, ovvero la capacità del sito di adattarsi perfettamente a tutti i tipi di dispositivi, è ormai un requisito imprescindibile. Un sito professionale deve funzionare altrettanto bene su uno smartphone, su un tablet e su un computer desktop, mantenendo sempre la stessa usabilità e la stessa piacevolezza estetica. Se un sito su mobile presenta testi troppo piccoli da leggere, pulsanti difficili da premere, o elementi che fuoriescono dai bordi dello schermo, non è stato realizzato professionalmente.

La navigazione deve essere intuitiva e logica. Un utente dovrebbe essere in grado di trovare qualsiasi informazione in massimo tre clic, e il percorso per arrivarci dovrebbe essere ovvio e naturale. Se ti ritrovi spesso a cercare informazioni sul tuo stesso sito o se i visitatori ti contattano per chiedere dove trovare determinati contenuti, c’è un problema di architettura dell’informazione.

La sicurezza è un altro aspetto fondamentale spesso trascurato. Ogni sito professionale deve avere un certificato SSL attivo, riconoscibile dall’icona del lucchetto nella barra degli indirizzi e dall’URL che inizia con “https” invece che con “http”. L’assenza di questo certificato non solo mette a rischio la sicurezza dei dati dei visitatori, ma viene anche penalizzata pesantemente da Google nei risultati di ricerca.

Gli aspetti SEO di base sono un altro indicatore importante. Ogni pagina dovrebbe avere un titolo unico e descrittivo, una meta description che riassuma efficacemente il contenuto, e una struttura dei titoli logica e gerarchica. Le immagini dovrebbero essere ottimizzate non solo per la velocità di caricamento, ma anche per l’accessibilità, con testi alternativi appropriati per chi utilizza screen reader.

Esistono molti segnali di allarme che indicano chiaramente un lavoro scadente o non professionale. Un punteggio PageSpeed Insights basso è un chiaro indicatore di problemi gravi. Tempi di caricamento superiori ai cinque secondi sono inaccettabili nell’era moderna. Errori frequenti, pagine che non si caricano, o funzionalità che non funzionano correttamente sono tutti segnali di un lavoro fatto male.

Dal punto di vista SEO, pagine senza titoli o con titoli duplicati, assenza totale di meta description, immagini senza testi alternativi, e una struttura degli URL non ottimizzata sono tutti problemi che un professionista competente non dovrebbe mai lasciare irrisolti.

Ma forse il segnale più evidente di un lavoro non professionale è l’assenza di documentazione e supporto post-lancio. Un professionista serio fornisce gli accessi agli strumenti di monitoraggio, spiega come interpretare i dati, ed è sempre disponibile per risolvere eventuali problemi che dovessero emergere dopo il lancio del sito.

Trasformare la conoscenza in azione

Sapendo come valutare oggettivamente il proprio sito web, è necessario capire come trasformare questa conoscenza in risultati concreti. Perché avere un professionista serio non basta: anche il cliente deve avere un approccio professionale.

La strada da percorrere dipende dalle condizioni del sito e dai problemi che sono stati identificati durante la valutazione. Se la diagnosi ha rivelato problemi nei Core Web Vitals, la buona notizia è che spesso questi possono essere risolti senza dover rifare completamente il sito. Il miglioramento dell’LCP, ovvero la velocità di caricamento del contenuto principale, passa principalmente attraverso l’ottimizzazione delle immagini e la riduzione degli elementi che rallentano il server. Spesso basta comprimere le immagini, utilizzare formati più moderni, e implementare tecniche di caricamento intelligente per ottenere miglioramenti significativi.

Il FID, che misura la reattività del sito, può essere migliorato riducendo la quantità di codice JavaScript pesante e ottimizzando l’ordine in cui gli elementi della pagina vengono caricati. Molti siti moderni sono appesantiti da plugin ed effetti speciali non necessari, che infastidiscono il visitatore e rallentano drasticamente la risposta ai comandi.

Il CLS, che misura la stabilità visiva, richiede un approccio più attento alla struttura del sito. Gli elementi che si spostano durante il caricamento sono spesso causati da immagini senza dimensioni predefinite, pubblicità che si caricano in ritardo, o font web non ottimizzati. La risoluzione di questi problemi richiede competenze tecniche specifiche, ma i risultati sono immediatamente visibili e apprezzabili dagli utenti.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui la migliore strategia è ripartire da zero. Se un sito ha un punteggio PageSpeed Insights costantemente sotto i trenta punti, se è stato realizzato più di cinque anni fa senza aggiornamenti significativi, o se presenta gravi problemi di sicurezza, probabilmente è più conveniente ed efficace realizzare un nuovo sito piuttosto che cercare di riparare quello esistente.

La decisione di rifare completamente un sito non deve essere presa alla leggera, ma quando è necessaria, può trasformarsi in un’opportunità straordinaria. Un nuovo sito, progettato fin dall’inizio con i Core Web Vitals in mente e costruito utilizzando tecnologie moderne, può ottenere risultati che sembravano impossibili con la versione precedente.

Se decidi di affidarti a un professionista, sia per ottimizzazioni, sia per un rifacimento completo, è fondamentale saper riconoscere la competenza vera da quella apparente. Un professionista qualificato deve essere in grado di mostrarti esempi concreti di siti che ha ottimizzato, con dati prima e dopo che dimostrino i miglioramenti ottenuti. Dovrebbe conoscere approfonditamente i Core Web Vitals e essere in grado di spiegarti in termini semplici cosa intende fare e perché, partendo proprio dalle indicazioni fornite da Google.

Diffida di chi ti promette risultati miracolosi in tempi brevissimi o di chi non è in grado di fornirti un’analisi preliminare dettagliata del tuo sito attuale. Un lavoro serio richiede tempo per l’analisi, la pianificazione, l’implementazione e il testing. Se il sito è complesso, chi ti promette di risolvere tutti i problemi in pochi giorni probabilmente non ha capito la complessità del lavoro o non ha intenzione di farlo bene.

Un aspetto spesso trascurato ma fondamentale è una verifica periodica, che il cliente stesso può fare da solo. I Core Web Vitals non sono qualcosa che si ottimizza una volta e poi si dimentica. Possono degradarsi nel tempo a causa di aggiornamenti del sistema, accumulo di contenuti non ottimizzati, o cambiamenti negli algoritmi di Google. Un sito professionale richiede monitoraggio costante e, quando necessario, interventi di manutenzione.

La valutazione del sito web non dovrebbe essere un’operazione sporadica, ma un processo continuo di miglioramento e ottimizzazione. Stabilire una routine di controllo ogni 2-3 mesi utilizzando gli strumenti gratuiti di Google è una pratica che qualunque cliente può fare da solo: può evitare molti problemi e garantire che l’investimento digitale continui a produrre risultati nel tempo.

Ogni problema identificato è un’opportunità nascosta di crescita, ogni metrica migliorata si traduce in visitatori più soddisfatti e, inevitabilmente, in risultati di business migliori. Quando ci sono peggioramenti nelle metriche, è importante intervenire tempestivamente prima che i problemi si aggravino e inizino a impattare negativamente sulla visibilità e sulle conversioni.

Il futuro del successo digitale

I Core Web Vitals rappresentano molto più di semplici metriche tecniche da ottimizzare. Sono il ponte tra il mondo tecnico dello sviluppo web e quello concreto del business, la traduzione numerica di sensazioni umane universali come la frustrazione per un sito lento o la soddisfazione per un’esperienza fluida e piacevole.

In un panorama digitale sempre più competitivo, dove l’attenzione degli utenti è frammentata tra mille stimoli diversi, ogni frazione di secondo può fare la differenza tra conquistare un nuovo cliente o perderlo per sempre. I Core Web Vitals danno la possibilità di misurare e controllare questi momenti cruciali, trasformando il sito da una semplice presenza online a uno strumento di business efficace e performante.

Il mondo digitale continuerà a evolversi, Google continuerà ad aggiornare i suoi algoritmi, e nasceranno nuove tecnologie e nuovi standard. Ma una cosa rimarrà sempre costante: l’importanza di offrire ai propri utenti un’esperienza eccellente. I Core Web Vitals sono semplicemente il modo più preciso e scientifico che abbiamo oggi per misurare e ottimizzare questa esperienza.

Il tuo sito web è il tuo rappresentante digitale, disponibile ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Assicurati che rappresenti il tuo business nel modo migliore possibile, perché nel mondo digitale, come in quello reale, non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione.

Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.