L’ingresso della Svezia nell’iniziativa congiunta NorthStar punta a rafforzare comunicazioni militari, interoperabilità NATO e applicazioni dual-use del 5G. Tra gli obiettivi: logistica avanzata, droni connessi e risposta alle minacce emergenti in uno scenario geopolitico instabile.
Le Forze Armate svedesi hanno annunciato il loro ingresso nel programma di innovazione NorthStar 5G, lanciato da Telia ed Ericsson per accelerare lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie 5G avanzate. La decisione segna un passo strategico nella trasformazione digitale delle capacità militari svedesi, con l’obiettivo di rafforzare l’interoperabilità all’interno della NATO, ottimizzare la logistica di difesa e sviluppare nuovi modelli di comunicazione tattica.
Innovazione dual-use: tra tecnologia civile e applicazioni militari
Il programma NorthStar, lanciato nel 2023 da Telia (operatore di telecomunicazioni) ed Ericsson (fornitore di infrastrutture di rete), era inizialmente indirizzato a clienti industriali. L’apertura al comparto difesa rappresenta un punto di svolta nell’utilizzo della tecnologia 5G per scopi strategici, in una fase storica di crescente instabilità internazionale.
“Abbiamo parlato per anni della necessità di accelerare l’adozione di queste tecnologie, ma oggi il contesto geopolitico ci impone di agire concretamente,” ha dichiarato il Brigadiere Generale Mattias Hanson, Chief Information Officer delle Forze Armate svedesi. “La velocità dell’innovazione sarà un fattore critico.”
5G per la sicurezza nazionale: comunicazioni, droni, interoperabilità
Tra le aree chiave di collaborazione tra esercito e partner industriali:
- Comunicazioni per droni e mezzi autonomi, con focus su latenza ultra-bassa e resilienza dei collegamenti
- Reti ibride militari-civili, basate sull’integrazione di radio, satelliti, fibra ottica e infrastruttura 5G
- Supporto alla logistica e al comando-controllo, in linea con le esigenze operative NATO
- Sviluppo di soluzioni open per cybersecurity tattica e networking distribuito.
La Svezia intende avvalersi del know-how di startup, università e aziende tecnologiche locali per rafforzare il proprio ecosistema di difesa e innovazione, in un modello di open military innovation.
Difesa europea e autonomia tecnologica: il contesto geopolitico
L’adesione della Svezia alla NATO – formalizzata nel 2024 – ha accelerato i processi di ammodernamento e interoperabilità. Il paese scandinavo ha già portato la spesa per la difesa al 2,7% del PIL e prevede di raggiungere il 3,5% entro il 2030.
Questo sforzo si colloca in un quadro più ampio di riassetto della sicurezza continentale, dopo che l’amministrazione Trump ha più volte ribadito che gli Stati Uniti non intendono più essere il principale garante della sicurezza europea.
La collaborazione pubblico-privato avviata attraverso NorthStar diventa così un laboratorio di resilienza tecnologica e autonomia strategica, replicabile anche in altri contesti NATO.
5G come asset critico per la difesa europea
L’integrazione delle Forze Armate svedesi nel programma NorthStar non rappresenta soltanto un investimento tecnologico, ma una dichiarazione di intenti geopolitica. In un mondo in cui la superiorità informativa e la capacità di reazione dipendono dalla qualità delle reti, la simbiosi tra sistemi militari e infrastrutture digitali civili sarà decisiva.
Il 5G non è più solo una tecnologia abilitante per l’industria: è un asset strategico per la difesa collettiva, la protezione del territorio e la sovranità digitale europea.
