Alphabet sorprende i mercati: buyback da 70 miliardi e utili record trainati dall’AI e dalla pubblicità digitale

RedazioneRedazione
| 25/04/2025
Alphabet sorprende i mercati: buyback da 70 miliardi e utili record trainati dall’AI e dalla pubblicità digitale

La crescita dei ricavi pubblicitari sostiene i conti del primo trimestre, mentre gli investimenti in AI e data center ridefiniscono il posizionamento competitivo di Google nel contesto economico e geopolitico internazionale.

Alphabet Inc., holding di Google, ha annunciato un nuovo piano di buyback azionario da 70 miliardi di dollari, contestualmente alla pubblicazione dei risultati del primo trimestre che hanno superato le aspettative degli analisti. Il titolo ha immediatamente beneficiato della notizia, segnando un balzo del 4% nelle contrattazioni after hours e incrementando di circa 75 miliardi la capitalizzazione di mercato dell’azienda.

Risultati finanziari: pubblicità digitale in crescita, cloud in lieve rallentamento

Alphabet ha registrato ricavi trimestrali pari a 90,23 miliardi di dollari, superando la media delle stime degli analisti (89,12 miliardi secondo dati LSEG), grazie a una performance robusta nel segmento advertising. I ricavi pubblicitari – che rappresentano circa il 75% del fatturato totale – sono cresciuti dell’8,5% raggiungendo 66,89 miliardi di dollari, con un rallentamento rispetto al +10,6% del trimestre precedente, ma comunque al di sopra delle previsioni (+7,7%).

Le attività cloud, uno dei principali driver strategici per il futuro del gruppo, hanno segnato una crescita del 28% a 12,26 miliardi, lievemente inferiore alle aspettative di mercato e in leggera frenata rispetto al trimestre precedente. Nonostante ciò, Alphabet conferma la resilienza della domanda di servizi digitali e cloud anche in un contesto di pressione macroeconomica e geopolitica.

Profitto, investimenti e politica industriale: Alphabet accelera sull’AI

L’utile per azione del periodo gennaio-marzo si attesta a 2,81 dollari, nettamente superiore alle attese (2,01 dollari). Sul fronte degli investimenti, Alphabet ha incrementato del 43% il capex rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo 17,2 miliardi nel trimestre: parte di un piano di spesa annuale da 75 miliardi già annunciato dal CEO Sundar Pichai.

Questa manovra finanziaria straordinaria è destinata a potenziare la capacità dei data center e l’infrastruttura tecnologica necessaria a sostenere lo sviluppo di nuovi servizi di intelligenza artificiale – in particolare il modello proprietario Gemini – e a rafforzare i prodotti core come la Search. La strategia di Alphabet si allinea così alle recenti dichiarazioni dei principali attori Big Tech, che difendono la necessità di investimenti miliardari nell’AI nonostante l’incertezza globale.

Implicazioni economiche e geopolitiche: concorrenza, tariffe e catena del valore

L’aumento dei capitali investiti nei data center riflette la competizione crescente con realtà come Amazon e Microsoft, ma anche la pressione esercitata dai nuovi player cinesi, tra cui DeepSeek. In parallelo, l’amministrazione USA ha intensificato la politica tariffaria, generando incertezza sui costi e sugli approvvigionamenti per i grandi progetti AI e sulle catene di fornitura hardware. Nonostante questo scenario, la domanda pubblicitaria digitale rimane solida, come testimoniato dalla reazione positiva dei mercati anche sui titoli Meta, Amazon e Snap, in scia ai risultati Alphabet.

Tuttavia, gli analisti segnalano i primi segnali di rallentamento negli investimenti in nuove strutture data center da parte delle big tech, con alcune revisioni e cancellazioni di progetti sia negli Stati Uniti sia in Europa, che potrebbero incidere sulle strategie di medio termine e sugli equilibri di potere nell’ecosistema tecnologico globale.

Aspetti giuridici e innovazione: regolazione e diritto dei dati nell’era AI

La crescita della spesa in AI pone nuove sfide anche sotto il profilo regolatorio e di diritto dell’innovazione. Il rafforzamento delle infrastrutture cloud e la centralità dei dati sollevano interrogativi su privacy, interoperabilità, sovranità digitale e responsabilità algoritmica, in un contesto normativo in rapida evoluzione sia negli USA sia in Europa.

I risultati di Alphabet evidenziano la capacità di adattamento dei grandi gruppi tecnologici in uno scenario in continuo cambiamento, tra pressione competitiva, innovazione accelerata e nuove sfide geopolitiche e normative. Il buyback da 70 miliardi conferma la fiducia nella creazione di valore per gli azionisti, ma la traiettoria degli investimenti in AI e data center sarà il vero banco di prova per la leadership di Google nel prossimo ciclo tecnologico.

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