USA: Scontro legale imminente tra ambientalisti e amministrazione Trump sulle nuove deregulation energetiche

RedazioneRedazione
| 22/04/2025
USA: Scontro legale imminente tra ambientalisti e amministrazione Trump sulle nuove deregulation energetiche

Organizzazioni ambientaliste si preparano a sfidare in tribunale le strategie straordinarie dell’amministrazione Trump per accelerare lo sviluppo dei combustibili fossili, in un contesto normativo sempre più fragile.

Negli Stati Uniti si profila un nuovo fronte di scontro legale con implicazioni rilevanti a livello ambientale, normativo e geopolitico. Le principali organizzazioni ambientaliste americane stanno rafforzando i propri uffici legali in previsione di una serie di ricorsi contro l’amministrazione del presidente Donald Trump. Al centro della disputa, le recenti mosse dell’esecutivo volte a smantellare un vasto corpus di regolamentazioni federali in materia di energia e ambiente.

Secondo quanto riportato da Reuters, il piano dell’amministrazione prevede la soppressione di tutte le normative energetiche entro il 2026, l’abrogazione di regole ambientali senza consultazione pubblica e il ricorso a meccanismi d’urgenza per accelerare progetti nel settore petrolifero e del carbone.

Una strategia ad alto rischio giuridico

Il fulcro delle azioni presidenziali risiede nell’utilizzo intensivo di ordini esecutivi e deroghe regolamentari, strategia che molti esperti definiscono borderline dal punto di vista legale. Tra le misure più discusse: l’esenzione via email per aziende dalle normative sull’aria pulita, la sospensione di controlli ambientali su migliaia di concessioni per trivellazioni su suolo federale, e la rapida approvazione di un controverso oleodotto nei Grandi Laghi.

Tali misure rischiano di infrangere l’Administrative Procedure Act del 1946, che impone alle agenzie federali di sottoporre le modifiche normative a consultazione pubblica. La portata e la velocità di questi interventi stanno attirando l’attenzione degli studi legali specializzati in diritto ambientale.

Earthjustice e gli altri preparano il contenzioso

Earthjustice, una delle organizzazioni ambientaliste più attive, ha annunciato un significativo ampliamento del proprio team legale. Attualmente alla ricerca di almeno dieci nuovi avvocati, prevede di aumentare sensibilmente la propria capacità di risposta nei prossimi mesi. «La proposta del presidente è quasi comicamente illegale», ha dichiarato Sambhav Sankar, vicepresidente di Earthjustice. «Se un’agenzia tenterà davvero di attuarla, ci vedrà in tribunale».

Anche l’Environmental Integrity Project ha confermato la sua disponibilità ad agire non appena i provvedimenti verranno formalizzati. Secondo il direttore legale David Bookbinder, sarà cruciale attendere l’attuazione concreta degli ordini esecutivi: «Non possiamo fare causa contro un pensiero illusorio del presidente, ma possiamo farlo quando un’agenzia cercherà di metterlo in pratica».

Un precedente normativo inedito

Alcune delle esenzioni concesse dall’amministrazione Trump — come quelle per le centrali a carbone rispetto ai limiti su mercurio e tossine — poggiano su disposizioni poco testate del Clean Air Act. Secondo Zach Pilchen, ex consulente legale per EPA sotto le amministrazioni Trump e Biden, queste scelte rappresentano un terreno inesplorato dal punto di vista giudiziario. L’assenza di precedenti potrebbe complicare le azioni legali.

Una sfida su più fronti

Oltre all’ambito ambientale, le mosse dell’amministrazione sollevano interrogativi più ampi sul rispetto dello stato di diritto e sulla possibilità per la società civile di intervenire contro decisioni governative potenzialmente arbitrarie. Secondo Earthjustice, il governo ha già dimostrato riluttanza a conformarsi alle decisioni della Corte Suprema in altri casi, lasciando presagire una lunga e difficile battaglia legale.

Lo scontro tra Casa Bianca e organizzazioni ambientaliste non è solo una disputa normativa, ma un confronto tra due visioni contrapposte del ruolo del governo nel garantire la sostenibilità dello sviluppo economico. Le implicazioni per l’industria energetica, gli investitori internazionali e il quadro regolatorio globale sono notevoli e potrebbero ridefinire l’equilibrio tra accelerazione produttiva e tutela ambientale nel contesto post-pandemico e pre-elettorale.

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