Precision Neuroscience rivoluziona le interfacce cervello-computer: la nuova frontiera dei dispositivi neurali è meno invasiva e già FDA-approved

RedazioneRedazione
| 17/04/2025
Precision Neuroscience rivoluziona le interfacce cervello-computer: la nuova frontiera dei dispositivi neurali è meno invasiva e già FDA-approved

Con oltre 1.000 microelettrodi su un film più sottile di un capello, il sistema di Precision promette applicazioni mediche, comunicative e robotiche. Il settore delle brain-computer interface attira capitali e attenzione regolatoria.

La corsa alla prossima generazione di interfacce cervello-computer (BCI) è entrata in una nuova fase con la sperimentazione clinica del dispositivo sviluppato da Precision Neuroscience Corp., startup fondata da uno dei co-fondatori di Neuralink. A differenza degli impianti invasivi promossi da Elon Musk, il sistema di Precision si basa su un sottile strato flessibile di elettrodi, posizionato in superficie sul cervello, senza penetrare il tessuto cerebrale.

La tecnologia è stata autorizzata dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per utilizzi temporanei legati a mappature cerebrali chirurgiche. Il dispositivo è già stato impiantato con successo su 37 pazienti in 5 centri clinici e potrebbe arrivare sul mercato già nel 2026.

Un nuovo standard per la neurotecnologia: controllo robotico e analisi cerebrale avanzata

Il dispositivo di Precision, chiamato Layer 7 Cortical Interface, contiene 1.024 microelettrodi su una superficie della dimensione di un francobollo. Il suo design consente di registrare e stimolare l’attività elettrica cerebrale, creando una mappa dettagliata delle aree funzionali.

Il primo test pubblico ha coinvolto Tim Fisher, un paziente di 63 anni affetto da Parkinson. Durante una procedura, Fisher ha utilizzato il dispositivo per controllare un arto robotico con il pensiero, attraverso segnali neurali letti e interpretati dal sistema. “È stata un’esperienza incredibile”, ha dichiarato.

Oltre alle applicazioni future per pazienti affetti da paralisi o malattie neurodegenerative, la tecnologia potrebbe diventare uno strumento diagnostico e chirurgico fondamentale: consente ai medici di visualizzare in tempo reale l’attività delle aree cerebrali da evitare durante interventi delicati, come nel caso dell’epilessia o della rimozione di tumori.

Modello di business e percorso regolatorio: la sfida dell’autorizzazione e del mercato

L’approvazione della FDA per un uso inferiore ai 30 giorni rappresenta un primo passo verso la commercializzazione di sistemi BCI non invasivi. Attualmente, Precision sta raccogliendo ulteriori dati clinici per consolidare la propria posizione regolatoria e sviluppare un sistema software completo in grado di interpretare e codificare i segnali neurali.

La startup, fondata nel 2021 da Michael Mager e dal neurochirurgo Benjamin Rapoport (già in Neuralink), ha attirato forti interessi da parte del mercato sanitario statunitense: circa un terzo dei centri neurochirurgici di riferimento ha già espresso interesse a utilizzare il sistema. Le potenziali applicazioni includono riabilitazione neurologica, chirurgia funzionale e comunicazione assistiva per pazienti in condizioni critiche.

Un settore in espansione: oltre 1 miliardo di dollari in investimenti privati

Secondo dati PitchBook, il settore delle interfacce cervello-computer ha già attratto oltre 1 miliardo di dollari di capitali privati, con protagonisti come Neuralink, Blackrock Neurotech, Synchron, Science Corp. e ora Precision Neuroscience. L’interesse degli investitori si concentra su un mercato emergente dove biotecnologia, robotica, AI e chirurgia avanzata convergono.

Oltre alle questioni tecniche, le aziende stanno affrontando complesse sfide normative ed etiche: dalla sicurezza dell’impianto alla protezione dei dati neurali, fino alla responsabilità medica in caso di malfunzionamento.

Chi guiderà la neuro-rivoluzione?

Mentre gli Stati Uniti dominano oggi il settore delle BCI grazie a un mix di venture capital, ecosistemi universitari e deregolamentazione mirata, anche l’Europa e la Cina stanno investendo in neurodiritti, cybersecurity cerebrale e sovranità tecnologica. Le implicazioni geopolitiche sono profonde: la capacità di leggere e interpretare il cervello umano in tempo reale ridefinisce i confini tra umano e macchina, con ricadute nel lavoro, nella salute e nella difesa.

Elon Musk ha parlato apertamente di un futuro in cui le BCI permetteranno la telepatia artificiale e una “simbiosi con l’intelligenza artificiale”. Per ora, realtà come Precision si muovono con maggiore prudenza, puntando su applicazioni mediche concrete e una chirurgia più precisa.

Il test del sistema di Precision Neuroscience non è solo un traguardo tecnologico, ma anche un passaggio simbolico verso una nuova era neuro-digitale, in cui il pensiero umano può interfacciarsi direttamente con il mondo artificiale. Le ricadute etiche, giuridiche ed economiche saranno oggetto di riflessione nei prossimi anni, ma la traiettoria è già tracciata.

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