Dopo risultati deludenti, il colosso francese del lusso scivola in Borsa e cede il primato a Hermès. Le tensioni geopolitiche, i dazi USA e la frenata nei mercati chiave pesano sulle prospettive dell’intero settore.
Il gigante globale del lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE ha perso il titolo di azienda di lusso più capitalizzata al mondo, cedendo lo scettro alla rivale Hermès, a seguito di un calo a sorpresa delle vendite nel primo trimestre 2025. Il gruppo francese ha registrato un -3% anno su anno, deludendo le aspettative degli analisti che prevedevano una lieve crescita. Il titolo ha subito una flessione del 7,8%, la peggiore giornata in Borsa dal marzo 2020.
Il contraccolpo ha colpito l’intero comparto del lusso: Kering ha perso il 5,2%, Burberry il 4,6% e Richemont lo 0,9%, nonostante i mercati europei fossero orientati al rialzo.
Con una capitalizzazione di 244,1 miliardi di euro, LVMH è ora superata da Hermès, salita a 246,4 miliardi di euro, secondo i dati FactSet. Il sorpasso evidenzia una crisi di fiducia degli investitori nei confronti del gruppo guidato da Bernard Arnault, che ha già visto il suo valore di mercato contrarsi di oltre il 45% dal picco del 2023.
Le cause del rallentamento: geopolitica, dazi e incertezza macro
I risultati del trimestre segnalano una contrazione del 9% nelle vendite di vini e spirits, complice la domanda in calo in USA e Cina per il cognac, categoria colpita anche da tensioni commerciali internazionali. La divisione moda e pelletteria, che nel 2024 ha generato il 78% del profitto operativo del gruppo, ha subito un calo del 5%.
Sul piano geografico, l’Asia (escluso il Giappone) ha registrato un crollo dell’11%, gli Stati Uniti sono scesi del 3%, il Giappone dell’1%. Solo l’Europa ha mostrato segni positivi, con una crescita del 2% su base organica.
Secondo Bank of America Global Research, “la visibilità sul breve termine è estremamente limitata”, soprattutto alla luce delle incertezze economiche globali, dei dazi USA e delle tensioni commerciali bilaterali.
Il fattore Trump: tariffe e turbolenze commerciali
LVMH è la prima grande azienda del lusso europea a comunicare i risultati dopo l’annuncio – poi rinviato – di una nuova ondata di dazi reciproci da parte dell’amministrazione Trump. I dazi proposti minacciano di impattare pesantemente sui costi di approvvigionamento, sulle catene del valore globali e sulla domanda dei consumatori, in particolare nei due mercati chiave: USA e Cina.
Durante la call con gli analisti, la CFO di LVMH, Cécile Cabanis, ha dichiarato che “non si è osservato un cambiamento strutturale nel trend”, ma ha ammesso che l’attuale ciclo economico incerto colpisce soprattutto la clientela aspirazionale, in particolare nei segmenti wine & spirits e beauty.
Dinamiche settoriali e outlook
Hermès, forte di una base clienti ultra-premium e di una politica di esclusività e controllo delle quantità, ha mostrato una resilienza superiore in un contesto economico incerto. Il lieve incremento del prezzo del titolo (+0,2%) nella stessa giornata ha permesso alla maison della Birkin di conquistare il vertice del lusso globale.
Secondo Citi, “non c’è molto da festeggiare” nei risultati di LVMH e non si intravedono catalizzatori positivi di breve termine. Le condizioni macroeconomiche in deterioramento e la politica commerciale statunitense altamente volatile sono considerate le principali minacce alla ripresa.
Sebbene i brand di lusso siano notoriamente più capaci di trasferire i costi ai consumatori facoltosi, il rischio maggiore è legato a un possibile rallentamento generalizzato della domanda, che potrebbe protrarsi oltre il 2025.
Variabili macroeconomiche e geopolitiche
Il brusco arretramento di LVMH riflette un cambiamento strutturale nel settore del lusso globale, sempre più condizionato da variabili macroeconomiche e geopolitiche. Il sorpasso di Hermès non è solo un segnale di mercato, ma un’indicazione strategica: la resilienza dei brand passa oggi da modelli iper-focalizzati, supply chain controllate e pubblico ultra-premium. La sfida per LVMH sarà quella di riconquistare fiducia, mantenere i margini e navigare in uno scenario globale in rapida evoluzione.