TPU, GPU e supermodelli: come Alphabet e Nvidia stanno potenziando il cuore dell’intelligenza artificiale

| 13/04/2025
TPU, GPU e supermodelli: come Alphabet e Nvidia stanno potenziando il cuore dell’intelligenza artificiale

La startup fondata da Ilya Sutskever, Safe Superintelligence (SSI), raggiunge i 32 miliardi di valutazione e ridefinisce gli equilibri tra Big Tech, semiconduttori e intelligenza artificiale avanzata.

La corsa globale all’intelligenza artificiale si intensifica e con essa anche la competizione per il controllo dell’infrastruttura tecnologica su cui poggiano i modelli più avanzati. In questo contesto, la startup Safe Superintelligence (SSI), fondata da Ilya Sutskever, ex capo scienziato di OpenAI, ha ottenuto il sostegno di due protagonisti del settore: Alphabet (Google) e Nvidia.

Secondo fonti vicine alla vicenda, come riporta in esclusiva Reuters, Alphabet e Nvidia hanno partecipato a un round di finanziamento che ha portato la valutazione di SSI a 32 miliardi di dollari, rendendola una delle startup AI più preziose e discusse del momento.

Tra chip e algoritmi: la nuova alleanza tra Big Tech e AI-native

L’investimento congiunto di due leader globali in infrastruttura hardware e software per l’AI riflette un trend strategico: le Big Tech stanno sempre più integrando verticalmente la catena del valore dell’intelligenza artificiale, dal chip fino al modello.

Alphabet, che sviluppa i propri Tensor Processing Units (TPU), ha parallelamente annunciato un accordo commerciale con SSI per fornire accesso cloud alle proprie TPU, segnando un cambio di paradigma. I chip, inizialmente riservati all’uso interno, vengono ora forniti in volumi significativi anche a realtà esterne di frontiera come SSI.

Sutskever, SSI e la scommessa sul post-OpenAI

Fondata da Ilya Sutskever, mente dietro gran parte delle prime architetture OpenAI, SSI è percepita come uno dei più promettenti laboratori indipendenti di ricerca su modelli fondamentali. Il suo approccio è incentrato su sicurezza, interpretabilità e sostenibilità dei modelli di superintelligenza artificiale.

Nonostante la scarsità di dettagli pubblici sui termini precisi dell’investimento è chiaro che SSI ha già attratto un ecosistema di investitori strategici, tra cui Greenoaks, e una domanda crescente di risorse computazionali specializzate, confermando la centralità della capacità di calcolo come leva competitiva nel settore AI.

Nvidia, Google, Amazon: geopolitica delle infrastrutture AI

L’investimento congiunto di Alphabet e Nvidia è anche un segnale della nuova geopolitica dei chip e del cloud computing, dove ogni attore cerca di blindare posizioni chiave in vista dell’esplosione della domanda di modelli AI su larga scala.

Google offre oggi sia TPU proprietarie sia GPU Nvidia nel proprio cloud. Ma la tendenza, sempre più evidente, è che le aziende che costruiscono modelli di base (come SSI e Anthropic) si trasformano in clienti strategici delle piattaforme cloud, mentre le stesse piattaforme consolidano quote di mercato investendo direttamente nei loro principali utilizzatori.

Non a caso:

  • Microsoft ha investito massicciamente in OpenAI
  • Amazon ha puntato su Anthropic, fornendo chip Trainium e Inferentia
  • Nvidia ha investito sia in OpenAI che in xAI di Elon Musk

Un nuovo equilibrio tra hardware proprietario e neutralità del cloud

L’accordo tra SSI e Alphabet segna anche un cambiamento nella filosofia delle Big Tech, che da fornitori diventano partner strategici e, in parte, co-sviluppatori.

Questa dinamica potrebbe avere implicazioni giuridiche e antitrust, specialmente negli Stati Uniti e in Europa, dove i regolatori guardano con attenzione a eventuali posizioni dominanti nei mercati combinati di cloud + AI + chip. L’integrazione verticale, sebbene efficiente, solleva interrogativi su concorrenza, interoperabilità e indipendenza delle startup AI.

Verso un’era di superpotenze AI integrate

Con Alphabet e Nvidia a bordo, Safe Superintelligence si posiziona tra i protagonisti della nuova generazione AI, in grado di competere con OpenAI, Anthropic, xAI e altri laboratori sovranazionali.

In questo scenario, l’accesso ai chip, il controllo sull’infrastruttura cloud e la capacità di modellare le regole della sicurezza algoritmica rappresentano le leve strategiche del potere nel XXI secolo digitale.

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