Binance tratta con il Tesoro USA e guarda a Trump: nuove manovre strategiche nel cuore della geopolitica crypto

| 13/04/2025
Binance tratta con il Tesoro USA e guarda a Trump: nuove manovre strategiche nel cuore della geopolitica crypto

Il colosso delle criptovalute punta alla fine della supervisione federale e valuta un’intesa con World Liberty Financial, il progetto crypto legato a Donald Trump.

Il più grande exchange di criptovalute, Binance, torna al centro del dibattito finanziario e politico globale. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i vertici della società avrebbero incontrato lo scorso mese funzionari del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, con l’obiettivo di ottenere una riduzione – o la rimozione – della supervisione governativa imposta dopo la storica multa da 4,3 miliardi di dollari del novembre 2023.

Allo stesso tempo, Binance starebbe valutando una partnership commerciale con World Liberty Financial, la piattaforma crypto associata al progetto politico-finanziario dell’ex Presidente Donald Trump, in vista del lancio di una nuova stablecoin ancorata al dollaro USA.

La richiesta al Tesoro: fine della “monitorship”

Al centro dell’incontro ci sarebbe stata la richiesta di revocare o ridurre la durata e la portata della monitorship attualmente imposta a Binance, ovvero la sorveglianza federale per garantire la conformità dell’exchange alle leggi statunitensi in materia di antiriciclaggio (AML) e finanziamento del terrorismo (CFT).

La delegazione di Binance era guidata dal CEO, Richard Teng, e dalla Chief Legal Officer, Eleanor Hughes. I due dirigenti avrebbero presentato agli ufficiali del Tesoro una proposta per alleggerire l’obbligo di compliance, ritenuto eccessivamente invasivo, dopo l’accordo del 2023 che aveva portato alle dimissioni del fondatore Changpeng Zhao, il quale aveva ammesso la responsabilità in gravi violazioni delle norme finanziarie statunitensi.

Verso una stablecoin “patriottica”: Binance e World Liberty Financial

Parallelamente alla richiesta di riformulazione dei vincoli normativi, Binance avrebbe avviato discussioni per quotare una nuova criptovaluta stabile – ancorata al dollaro – emessa da World Liberty Financial, una struttura legata a investitori e collaboratori vicini a Donald Trump.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio in cui Donald Trump ha più volte manifestato l’intenzione di promuovere un’infrastruttura finanziaria alternativa, capace di sottrarsi all’influenza della Federal Reserve e dei circuiti bancari tradizionali. La creazione di una stablecoin “americana”, sostenuta da un brand politico, segnerebbe un ulteriore punto di convergenza tra finanza decentralizzata e potere politico.

Una strategia su due fronti: derisking legale e riallineamento politico

L’iniziativa di Binance appare chiaramente orientata a una riposizione strategica nel mercato statunitense. Da un lato, il tentativo di uscire dal controllo regolatorio mira a riabilitare l’immagine dell’azienda presso investitori istituzionali e partner bancari. Dall’altro, l’eventuale alleanza con il network finanziario legato a Trump rappresenterebbe un posizionamento geopolitico rilevante.

In tale contesto, la notizia – riportata il mese scorso sempre dal Wall Street Journal – secondo cui Zhao avrebbe chiesto un perdono presidenziale, si collega a una più ampia strategia di “riabilitazione” dell’executive team di Binance in chiave politico-legale.

Finora, né Binance, né il Tesoro USA, né World Liberty Financial hanno rilasciato commenti ufficiali.

Criptovalute, potere e nuovi equilibri globali

L’incontro tra Binance e il Dipartimento del Tesoro segna un punto di svolta nei rapporti tra finanza decentralizzata e apparati istituzionali USA.

Non si tratta solo di business: in gioco ci sono sovranità monetaria, cyber-sicurezza, rapporti geopolitici e governance digitale globale. Binance, attraverso queste manovre, non cerca solo di sopravvivere: punta a relegittimarsi come player sistemico nel nuovo ordine cripto-finanziario globale.

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