Con sconti fino al 71%, Google tenta il sorpasso su Microsoft nel cuore dell’apparato statale statunitense, in un contesto segnato da tagli alla spesa e innovazione guidata dall’intelligenza artificiale.
Google alza il tiro nella competizione con Microsoft nel mercato del software governativo statunitense. La società di Mountain View ha annunciato un accordo con la General Services Administration (GSA) che prevede sconti fino al 71% sui suoi pacchetti Google Workspace destinati alle agenzie federali. L’iniziativa potrebbe generare fino a 2 miliardi di dollari di risparmi per il governo USA, a condizione di un’adozione estesa a livello nazionale.
La mossa si inserisce nel più ampio contesto della politica di riduzione della spesa pubblica promossa dal presidente Donald Trump, affidata al controverso Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) diretto da Elon Musk, alleato chiave della Casa Bianca. L’obiettivo è chiaro: snellire l’apparato federale, tagliare contratti e digitalizzare i processi, favorendo al contempo nuovi attori capaci di offrire soluzioni più economiche e innovative.
Un nuovo terreno di scontro: il software governativo
Il predominio di Microsoft, che secondo dati Omdia deteneva circa l’85% del mercato federale nel 2021, è ora messo in discussione. Google punta a erodere questa quota con un’offerta economicamente aggressiva e tecnologicamente avanzata. I nuovi sconti – validi fino al 30 settembre – si basano su un modello di pricing centralizzato su scala federale, superando le trattative individuali tra agenzie.
Il GSA ha sottolineato come questo accordo rappresenti “un passo avanti nel contenimento della spesa e nella promozione di alternative competitive”, aggiungendo che la negoziazione su scala governativa permette di ottenere condizioni economiche più favorevoli rispetto al passato.
L’arma segreta: l’intelligenza artificiale
A rafforzare l’offerta di Google è l’integrazione di funzionalità basate su Gemini, il potente modello linguistico dell’azienda. Queste soluzioni di IA generativa sono già incorporate nella suite Workspace – che include strumenti come Gmail, Docs, Meet e Calendar – e promettono di automatizzare processi interni, migliorare la produttività e ridurre i tempi decisionali all’interno della macchina pubblica.
Google ha già piazzato alcune commesse nel comparto governativo. Il Laboratorio di Ricerca dell’Aeronautica Militare USA, che supporta anche lo U.S. Space Force, utilizza Google Workspace dal 2021, segno di una crescente apertura alla diversificazione tecnologica nelle agenzie più avanzate.
Competizione tecnologica e geopolitica
La strategia di Google non è solo commerciale, ma anche geopolitica. In un’epoca segnata da tensioni sulle catene di fornitura tecnologica e da un ripensamento della sovranità digitale, Washington cerca soluzioni domestiche più flessibili ed efficienti. La forte presenza di Google nel settore cloud, IA e cybersecurity lo rende un alleato strategico nella modernizzazione delle infrastrutture digitali pubbliche.
Nel frattempo, Microsoft non sta a guardare. Forte della sua integrazione con strumenti mission-critical, della piattaforma Azure e del recente potenziamento dell’intelligenza artificiale con Copilot, resta il player da battere. Tuttavia, l’attivismo di Google segna una svolta potenzialmente decisiva nel mercato tech della pubblica amministrazione.
Uno scenario in evoluzione
L’accordo tra Google e GSA arriva in un momento cruciale. La ristrutturazione federale in atto, unita alla crescente pressione per l’adozione di soluzioni digitali efficienti, apre spazi per una ridefinizione degli equilibri nel procurement tecnologico. In palio non c’è solo la fornitura di software, ma la leadership nell’infrastruttura digitale dello Stato.
Con l’evoluzione della governance federale e il peso crescente dell’IA nei processi decisionali pubblici, il ruolo delle big tech sarà sempre più strategico. Google, con questo affondo nei confronti di Microsoft, mira a posizionarsi come protagonista della trasformazione digitale dell’amministrazione americana.