Un nuovo capitolo si apre nel rapporto sempre più controverso tra Elon Musk e il governo canadese. Questa volta al centro della disputa c’è Starlink, il servizio satellitare globale di SpaceX, accusato dal colosso canadese delle telecomunicazioni Bell Canada di voler accedere impropriamente ai sussidi pubblici destinati allo sviluppo delle reti nelle aree più remote del Paese.
L’episodio alimenta un dibattito più ampio su concorrenza, regolamentazione e accesso equo ai fondi pubblici nel settore delle telecomunicazioni, in un contesto in cui la connettività è sempre più considerata infrastruttura critica.
Starlink e il Far North canadese: tecnologia a confronto
Starlink è già operativa in diverse aree del Far North canadese, una regione scarsamente popolata ma fondamentale per ragioni geopolitiche e ambientali. La tecnologia satellitare di Musk si propone come soluzione a basso impatto infrastrutturale e alta velocità per garantire accesso a internet ad alta capacità in territori dove la posa di cavi in fibra ottica è logisticamente ed economicamente proibitiva.
Tuttavia, Bell Canada – tradizionale operatore di rete – ha lanciato una campagna di pressione politica per escludere Starlink dai programmi di sussidi pubblici, sostenendo che tali fondi dovrebbero privilegiare soluzioni terrestri più stabili e con un maggiore impatto sull’economia locale, come la fibra e la rete mobile.
Sussidi strategici e sfida regolatoria
Il governo federale ha stanziato centinaia di milioni di dollari per colmare il divario digitale tra aree urbane e remote del Paese. L’accesso a questi fondi da parte di operatori non tradizionali come Starlink pone una sfida diretta all’architettura regolatoria canadese, che fino a oggi ha privilegiato i grandi incumbent locali.
Secondo fonti istituzionali, il Ministero dell’Industria e delle Telecomunicazioni starebbe riesaminando i criteri di accesso ai fondi per garantire “neutralità tecnologica, ma coerenza infrastrutturale”. Ciò potrebbe escludere, o fortemente limitare, la partecipazione di operatori satellitari privati come Starlink, a vantaggio delle telco nazionali.
Implicazioni economiche e geopolitiche
Lo scontro tra Starlink e Bell non è solo una questione di mercato. Il Far North è strategico per la sovranità canadese, specie in un momento di crescente attenzione globale all’Artico, al riscaldamento climatico e alle rotte commerciali emergenti.
Consentire a una compagnia americana, per di più guidata da Elon Musk – già criticato in Canada per altre dispute regolatorie e fiscali – di ottenere fondi pubblici per operare in aree remote solleva interrogativi su autonomia tecnologica, sicurezza dei dati e controllo delle infrastrutture critiche.
Il caso Starlink-Bell riflette una tensione crescente tra innovazione tecnologica e protezionismo industriale, tra startup globali e player storici.