L’IoT sta rivoluzionando il settore energetico, migliorando efficienza, sicurezza e sostenibilità. Dalle operazioni autonome di TotalEnergies ai digital twin di bp, fino all’ottimizzazione dei dati di ExxonMobil, dieci aziende globali stanno sfruttando l’Internet of Things per guidare la transizione energetica e ridurre costi ed emissioni.
Immaginate un mondo con meno sprechi energetici, una distribuzione più efficiente e una maggiore affidabilità. La digitalizzazione nell’industria energetica sta contribuendo a realizzare tutto ciò, portando a risparmi significativi. Al centro di questa rivoluzione c’è l’Internet of Things (IoT), una rete di dispositivi connessi, dotati di sensori e software, in grado di raccogliere ed elaborare dati in tempo reale.
Dall’automazione offshore all’analisi predittiva e alle smart grid, l’IoT sta ridefinendo l’intero panorama energetico. L’integrazione di queste tecnologie non è solo un’evoluzione, ma una rivoluzione verso un futuro energetico più sostenibile, intelligente e connesso.
Ecco la classifica delle dieci principali applicazioni dell’IoT nel settore energetico.
1. ExxonMobil
Con un fatturato di 349,5 miliardi di dollari nel 2024, ExxonMobil utilizza tecnologie IoT per monitorare un’enorme quantità di asset distribuiti. Con sede in Texas, la compagnia opera nel Nel Permian Basin, un bacino sedimentario nel Texas occidentale e nel New Mexico sudorientale. I dati raccolti nel cloud consentono ottimizzazione delle performance e automazione dei processi.
“L’intelligenza artificiale e il machine learning sono fondamentali per rendere le nostre operazioni più efficienti e puntare all’automazione completa,” dichiara la compagnia. Ceo di ExxonMobil è Darren Woods.
In collaborazione con Microsoft dal 2019, ExxonMobil prevede di aumentare la produzione nel Permian di 50mila barili equivalenti al giorno entro il 2025.
2. Shell
Shell ha stretto un accordo con Hiber, startup IoT-as-a-service, per il monitoraggio remoto dell’integrità dei pozzi. Grazie alla tecnologia satellitare, Shell può raccogliere dati in tempo reale anche da pozzi non collegati, migliorando sicurezza e riducendo viaggi sul campo. La compagnia, che ha sede a Londra, ha un fatturato di 289 miliardi di dollari nel (2024). CEO è Wael Sawan.
“HiberHilo è una soluzione semplice per ottimizzare le operazioni e ridurre l’impatto ambientale,” afferma Coen Jansen di Hiber.
Shell monitora oltre 10mila apparecchiature con machine learning per massimizzare l’utilizzo e prevenire interruzioni impreviste.
3. TotalEnergies
Con Rockwell Automation, TotalEnergies sta implementando un sistema di gestione autonoma della robotica offshore, supervisionabile da terra. Con un fatturato di 196 miliardi di dollari (2024) e sede a Courbevoie, in Francia, la società è guidata dal Ceo Patrick Pouyanné
“Minimizzare la presenza umana offshore è una priorità strategica. L’automazione con IoT è la chiave,” dichiara Matt Graves, ex direttore di Kalypso.
La compagnia prevede anche risparmi per 200 milioni di dollari entro il 2027, grazie a manutenzione predittiva, digitalizzazione e tecnologie senza personale.
4. bp
bp, con sede a Londra e un fatturato di 198 miliardi di dollari, dichiara che ogni mese, oltre 250 miliardi di segnali dati provenienti dai propri asset vengono inviati al suo IoT Hub. Con l’aiuto di Microsoft, bp sviluppa digital twins per monitorare e prevedere le prestazioni operative.
“Se estendessimo questa tecnologia, potremmo ridurre le emissioni fino a 500mila tonnellate di CO₂ all’anno,” afferma David Boyd, Operations lead del progetto Murlach. Il Ceo di bp è Murray Auchincloss.
5. Southern Company
Insieme a Georgia Tech e Smart Wires, Southern Company sta implementando DLR (Dynamic Line Rating) e APFC (Advanced Power Flow Control). Queste tecnologie ottimizzano l’uso della rete in base alle condizioni meteorologiche. “È un passo importante verso una rete più efficiente, affidabile e verde,” afferma Tim Lieuwen di Georgia Tech.
Con sede in Georgia (Usa) e un fatturato di 26,7 miliardi di dollari (2024), la società è guidata dal Ceo Chris Womack.
6. National Grid
National Grid collabora con Tomorrow.io per ottenere previsioni meteo ultra-locali tramite una rete di oltre 500 milioni di sensori IoT. Ciò consente una gestione più precisa della domanda e una migliore previsione dei guasti. Il suo fondo di venture capital, National Grid Partners, ha investito direttamente nella tecnologia Tomorrow.io.
Con un fatturato di 25,7 miliardi di dollari (2023/24) e sede a Londra, la società è guidata da John Pettigrew.
7. Duke Energy
In collaborazione con AWS, Duke Energy sviluppa soluzioni di smart grid basate su applicazioni personalizzate per prevedere la domanda energetica e pianificare investimenti nella rete.
“Questi servizi intelligenti aiuteranno Duke Energy a soddisfare la domanda sfruttando fonti rinnovabili come solare ed eolico,” afferma Sarah Cooper di AWS.
La società, che vanta un fatturato di 30,3 miliardi di dollari (2024), ha sede nel North Carolina (Usa); il Ceo è Lynn Good.
8. EDF
EDF utilizza sensori IoT e contatori intelligenti per migliorare la performance della rete e integrare le rinnovabili. In collaborazione con Nokia, il reparto R&D sperimenta tecnologie IoT per la produzione energetica e il marketing.
“L’IoT offre enormi opportunità. È nostra responsabilità garantirne la sicurezza end-to-end,” afferma Stéphane Tanguy, Head of IT Systems.
EDF ha sede a Parigi, presenta un fatturato di 129 miliardi di dollari (2024) ed è guidata dal Ceo Luc Rémont.
9. ENGIE
La piattaforma Darwin di ENGIE raccoglie dati operativi da impianti eolici, solari, a biogas e idroelettrici. Utilizzando Azure IoT Edge di Microsoft, fornisce analisi avanzate in tempo reale.
“Darwin è cruciale nella nostra transizione verso energie rinnovabili a basse emissioni,” afferma Sebastien Gauthier, Head of Darwin Delivery.
La società, che ha sede a Parigi La Défense, ha un fatturato di 73,8 miliardi di dollari (2024); Ceo è Catherine MacGregor.
10. E.ON
E.ON utilizza sensori IoT in soluzioni come E.ON Home, un’app per monitorare i consumi energetici domestici e la produzione solare.
“La digitalizzazione è la chiave della transizione energetica. Stiamo lavorando fianco a fianco con partner innovativi per costruire un’energia nuova,” afferma Victoria Ossadnik, COO Digital and Innovation di E.ON.
Con sede a Essen (Germania), E.ON ha un fatturato di 102 miliardi di dollari (2024) ed è guidata dal Ceo Leonhard Birnbaum.