L’Europa si riarma, ma quanto spendono i Paesi del mondo per la difesa?

| 05/03/2025

Dopo che gli Stati Uniti hanno voltato le spalle all’Ucraina, l’Europa ha rotto gli indugi e annunciato un piano di ingenti investimenti per la Difesa. Ma quanto spendiamo per gli armamenti? Ecco la classifica dei Paesi con i loro stanziamenti nel 2024.

Donald Trump alla fine ha passato il Rubicone, facendo ciò che si temeva: congelare (e cara grazia se parliamo per ora di quello) gli aiuti, militari e logistici, all’Ucraina. Da Kiev c’è stata una reazione di choc, con il presidente della Commissione Affari Esteri Oleksandr Merezhko che ha paragonato la situazione che si è venuta a creare agli accordi di Monaco del 1938, che permise di fatto alla Germania nazista di invadere la zona ovest della Cecoslovacchia. Anzi, “è pure peggio – ha proseguito Merezhko – perché allora non avevano dipinto la Cecoslovacchia come Paese aggressore”.

Il piano Rearm Europe: l’UE intende dare nuovo slancio agli investimenti per la difesa

In questi tempi di capovolgimento della realtà e di buon senso in latitanza, c’è da dire che almeno Trump sta dando la sveglia a suon di sberle all’UE, che ha capito che non deve farsi irretire dal pacifismo untuoso e ipocrita, e darsi da fare per una piena autosufficienza militare. Serve insomma un ingente investimento per difendere l’Europa, motivo per cui quando ormai i buoi sono scappati e le porte della stalla si sono chiuse Ursula von der Leyen ha presentato il piano da 800 miliardi di euro Rearm Europe.

Nel corso dei decenni l’Europa ha sempre più tirato i remi in barca nelle spese per la difesa, appoggiandosi in particolare alla potenza dell’alleato americano. Ora il cambio di marcia, con l’UE che intende derogare rispetto alle regole di bilancio per far sì che ci possa essere l’aumento della spesa militare. Il piano Rearm Europe contempla anche prestiti per 150 miliardi di euro per finanziamenti congiunti per gli Stati membri in sistemi di artiglieria, approvvigionamento di munizioni, missili, droni e così via.

Chi spende di più e chi di meno per la difesa in Europa

Attualmente in Europa quattro Paesi spendono oltre il 3% del PIL per la loro difesa, ovvero gli Stati baltici (Lettonia, Estonia e Lituania) e la Polonia, che nel 2024 ha investito il 4,12%. A seguire la Grecia, che supera di poco il 3%, e poi tutti gli altri membri dell’UE che stanziano per difendersi sotto la soglia del 3%. Fanalino di coda la Spagna, con una spesa dell’1,28%.

Numeri bassi anche per l’Italia, con uno stanziamento per la Difesa dell’1,56% del PIL. Ma il Governo sta studiando la possibilità di salire al 2,5%: un aumento per l’acquisto di armamenti e per il potenziamento della nostra difesa che varrebbe circa 20 miliardi di euro, come riporta Il Foglio.

I Paesi che spendono di più nel mondo: i casi di Stati Uniti, Russia e Cina

Tra i Paesi della Nato, membri UE inclusi, sono comunque in corso trattative per alzare gli stanziamenti. Chi invece non ha problemi in termini di spesa sono gli Stati Uniti, che l’anno scorso e nell’ultimo anno della presidenza Biden hanno sfiorato il trilione di dollari in spesa per armamenti. Tradotto, il 3,4% del PIL.

Ma ci sono Paesi che stanno correndo come non mai per la loro difesa, come la Russia che dal 2000 ha visto aumentare del 227% gli stanziamenti. Ancora di più la Cina, con un +566%: tra l’altro, dalle 600 testate nucleari operative attuali si potrebbe salire a quota 1.000 entro la fine del decennio. In Russia invece le testate sono 5.000.

Intanto però gli Stati Uniti con il nuovo corso trumpiano stanno dando una notevole sforbiciata alla spesa pubblica anche col Pentagono, con l’8% del suo personale che potrebbe essere licenziato. Mentre la Russia, che ha un’economia più modesta se paragonata a quella degli USA, ha toccato il 6% del suo PIL in spesa per gli armamenti.

L’articolo qui pubblicato rientra in una collaborazione tra IF-Italia nel Futuro e Visual Capitalist, che ci consente di attingere alle sue banche dati.
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