Guerra dei dazi: quanto la Cina dipende dagli Stati Uniti?

| 06/02/2025

Mentre entra nel vivo la guerra dei dazi avviata dall’amministrazione Trump, diamo uno sguardo al legame commerciale tra Cina e Stati Uniti. I dati sulle esportazioni da Pechino a Washington dimostrano che tra i due Paesi ci sono rapporti economici molto solidi.

Stati Uniti e Cina sono nel pieno di una guerra commerciale che non è certo un fulmine a ciel sereno. Il presidente (di ritorno) Donald Trump sta portando avanti una politica di dazi già intrapresi nella sua prima amministrazione e proseguita poi con il successore Biden. E tra i primi atti del suo nuovo insediamento alla Casa Bianca c’è stata l’imposizione di tariffe del 10% su una serie di prodotti provenienti da Pechino e in ingresso nel mercato americano.

I dazi degli Stati Uniti e la risposta a tutto campo della Cina

Di contro, la Cina ha risposto con una serie di misure ad ampio spettro a partire dal 10 febbraio. Anzitutto dazi del 15% sul gas naturale liquefatto e sul carbone statunitense e del 10% su petrolio, macchinari agricoli e alcune tipologie di veicoli. Stretta anche sull’import di terre rare e sui brand di lusso, come ad esempio il gruppo PHV (sotto cui rientrano marchi come Tommy Hilfiger e Calvin Klein), già oggetto degli strali cinesi per il boicottaggio di materie prime come il cotone raccolto nello Xinjiang a causa delle persecuzioni nei confronti della minoranza uigura. Infine, Pechino ha allargato la sua offensiva a Google, avviando una indagine da parte della sua autorità antitrust per presunte condotte monopoliste.
La Cina intende così mettere alle strette le aziende più importanti degli Stati Uniti affinché possano fare pressione sul Governo in modo tale da allentare dazi e tariffe, come riporta l’Ansa.

Il valore delle esportazioni dalla Cina agli Stati Uniti

Ma qual è l’effettiva portata delle misure decise dagli USA nei confronti dei rivali cinesi? Per capire meglio ci vengono in soccorso i dati del database statistico su import/export globale delle Nazioni Unite (UN Comtrade), dalla Commissione americana del commercio internazionale e dall’Autorità doganale della Cina, aggiornati al 31 dicembre 2023 e riportati da Visual Capitalist.
Comprendiamo quindi il peso dell’export di Pechino verso il Nord America. Nel 2023 a livello globale ha raggiunto una quota di 3.400 miliardi di dollari, con il 14,8% (ovvero 502 miliardi) di prodotti destinati agli USA. Dalla Cina inoltre arrivano merci come elettrodomestici (il 19% importato negli Stati Uniti), strumenti medicali (17%) e prodotti tessili (17%).
Ma la quota più ampia di esportazioni dal Paese asiatico al concorrente americano è riservata all’elettronica di consumo, che al 31 dicembre 2023 ha raggiunto una quota del 22% sul totale dell’export proveniente da Pechino.

L’export cinese è cresciuto lo scorso anno

Dati ancora più aggiornati, provenienti dall’Amministrazione Generale delle Dogane relative a ottobre 2024 e riportate da China Briefing, mostrano una crescita delle esportazioni da Pechino verso il resto del mondo cresciute dell’12,7% su base annua (prendendo come riferimento il valore in dollari). A dominare il “commercio ordinario (general trade)”, che copre sul totale degli scambi una quota del 64,1%. Mentre quello di “trasformazione (processing trade)” rappresenta una parte del 18,1%.
Dai dati inoltre viene confermato il fatto che gli Stati Uniti rimangono il terzo partner commerciale di Pechino.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 4,9%, mentre le importazioni sono cresciute del 2,9%, portando a un surplus commerciale di 2,07 trilioni di RMB (0,29 trilioni di USD), con un aumento del 5,8%”, scrive China Briefing.

L’articolo qui pubblicato rientra in una collaborazione tra IF-Italia nel Futuro e Visual Capitalist, che ci consente di attingere alle sue banche dati.
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