Il 2025 segna l’inizio di una nuova Generazione, la Beta, che sarà sempre più immersa nella tecnologia e nell’intelligenza artificiale. Le previsioni sulle quote di popolazione per età nei prossimi anni e l’invecchiamento, sempre più progressivo, dell’Italia.
Chi nasce nel 2025 apparterrà alla cosiddetta Generazione Beta, una delle ultime etichette associate alla popolazione mondiale in base alla sua anagrafica. Sarà figlio di un mondo totalmente in simbiosi con la tecnologia, con progressi sempre più rapidi. Un tempo ci volevano anni per farla evolvere, oggi nel giro di qualche mese una realtà come l’intelligenza artificiale diventa esponenzialmente sempre più sofisticata e pervasiva.
La Generazione Beta rappresenterà il 16% della popolazione mondiale entro il 2035
A proposito di IA, questa diverrà una tecnologia che sarà alla base delle abitudini dei nati in questi anni, in particolare per i Beta, che copriranno un periodo di nascite sino al 2039. Secondo i dati di McCrindle dello scorso maggio, essi rappresenteranno il 16% della popolazione entro il 2035, come riporta la tabella che propone una proiezione per il prossimo decennio in base alle varie generazioni.

Le caratteristiche della Generazione Beta
“Per la Generazione Beta” riporta lo studio di McCrindle “il mondo digitale e quello fisico saranno senza soluzione di continuità. Mentre la Generazione Alpha ha sperimentato l’ascesa della tecnologia intelligente e dell’intelligenza artificiale, la Generazione Beta vivrà in un’era in cui l’intelligenza artificiale e l’automazione sono pienamente integrate nella vita di tutti i giorni, dall’istruzione e dai luoghi di lavoro all’assistenza sanitaria e all’intrattenimento”.
I Beta potranno giovare probabilmente anche dei trasporti autonomi e di un modo di muoversi totalmente diverso da quello attuale. Ma anche di un mercato del lavoro sempre più in mutazione così come è già stato stravolto dalla pandemia, che ha portato maggiore enfasi sullo smartworking e sulla necessità di privilegiare il tempo libero sulle proprie ambizioni (al netto delle necessità economiche, ovviamente). E ovviamente, i Beta vivranno delle interazioni sociali che potrebbero essere sempre più influenzate dalla tecnologia, come d’altronde già ora sta avvenendo.
Saranno figli della Generazione Y, i Millenials nati tra il 1980-1994, e della Z, legata al periodo 1995-2009: parliamo di fasce della popolazione che hanno conosciuto da più vicino lo sviluppo tecnologico, soprattutto i Z, e in particolare le potenzialità e i rischi di internet. E i loro figli, al di là dell’inverno demografico che sta colpendo alcuni Paesi (in Italia secondo i dati ISTAT dello scorso marzo, c’è stato un calo delle nascite dal 2008 al 2023 del 34,2%, con figli che vengono fatti sempre più in là a causa delle incertezze economiche e della precarietà), potrebbero avere una concezione totalmente diversa riguardo aspetti come la casa di proprietà o il trasporto: già ora, ad esempio, l’automobile non viene più vista dai giovani come una priorità o una necessità, complice il potere d’acquisto e la transizione ecologica.
Le altre Generazioni, dagli Alpha in giù
Le generazioni, come abbiamo visto, vengono idealmente suddivise in altri fasce di cui abbiamo spesso sentito parlare. Prima dei Beta abbiamo gli Alpha, nati tra il 2010 e il 2024. A ritroso, ecco i citati Z (dal 1995 al 2009, la prima generazione che ha conosciuto internet sin dalla tenera età) e Y, o anche Millenials (1980-1994).
Poi, sempre andando indietro, la Generazione X (1965-1979), i noti Baby Boomers (1946-1964), protagonisti di cambiamenti culturali ed economici che si sono riverberati negli anni successivi, e la Generazione Silenziosa, nati prima del 1946. E a proposito di anzianità, secondo le proiezioni in Italia l’invecchiamento della popolazione procederà sempre più spedito: dalla quota attuale del 24,1% sul totale degli italiani, passeremo al 34,5% di persone anziane sul totale della popolazione nostrana nel 2050, con un balzo di 4,6 milioni di connazionali in età avanzata.